
Ieri spulciando la rete mi sono imbattuto in un articolo pubblicato dallo scozzese ICWales.co.uk. In esso si riflette sulla proliferazione dei blog dedicati al tema caldo dell’ecologia e dell’economia sostenibile nonchè sul ruolo, sempre più centrale, che essi assumono nel panorama dell’informazione di settore.
“With the environment being a red hot topic in print and broadcast media, it was only a matter of time before the blogging community picked up on the subject. There are literally thousands of blogs, forums and pod casts on the topic from both consumers and businesses, looking to champion eco-friendly living to a wider and more diverse audience. Together they are advancing the cause of sustainability.”
Sebbene concordi, mi sembra tuttavia di poter evidenziare un limite dell’articolo sopracitato: il giornalista si ferma infatti a parlare di blog amatoriali editi da attivisti “verdi” che vivono in prima persona secondo i criteri di sostenibilità che discutono sui loro blog. Vengono poi citati anche blog di organizzazioni no profit impegnate sul fronte dell’ecologia. Quello che manca, invece, è un accenno da parte del giornalista all’esistenza dei blog di informazione giornalistica sui temi dell’ecologia, come ad esempio il nostro Blogeko. Quelle voci nella blogosfera, insomma, che ogni giorno stanno sulla notizia con professionalità e che lavorano seguendo un preciso progetto editoriale. Mi sembra una dimenticanza non da poco. Sono troppo severo?
non sei severo, quello che dici è vero
evidentemente è giusto che esistano anche i blog amatoriali, ma il lavoro che sta dietro a un blog come Blogeko, è tutta un’altra cosa
bisogna però ammettere che senza il lavoro di tanti blogger (tutti lettori poi, d’altro canto) non potrebbero esistere realtà come Blogeko, o almeno non sarebbero quello che sono ora
d’altronde è così che funziona la blogosfera
tu me lo insegni
ciao!