Un hashtag vi seppellirà

#saynotonotwLa cronaca ci porta una notizia vecchia ed una nuova. La vecchia (nel senso di già sentita) è che un giornale scandalistico ha usato mezzi illeciti e vergognosi per procurarsi ghiotte e raccapriccianti informazioni da dare in pasto alla pazza folla. La nuova è che questa vecchia e consolidata pratica, una volta smascherata, sta ora costando alla testata più caro di quanto fosse lecito aspettare.

Il Giornale è l’ultra popolare News of The World, di proprietà del magnate australiano Rupert Murdoch. I fatti risalgono al 2002, quando una bambina sparì di casa e se ne perse ogni traccia. Nelle ore terribili che seguirono la sua scomparsa, i genitori continuarono a chiamare la segreteria del suo cellulare lasciando messaggi disperati che, successivamente, qualcuno ascoltò hackerando il telefono della vittima, quindi ne riferì prontamente il contenuto ai cronisti di NOTW.

Scrive in proposito Corriere.it:

Omicidio, sequestro, disgrazia. Tragica storia. Pur di acchiappare uno scoop i reporter del News of the World commissionarono una intrusione illegale nella linea telefonica per ascoltare le ultime comunicazioni fra i Dowler e Milly, le loro suppliche e i loro pianti nell’attesa di un cenno di risposta. Tutto per avere un titolone da montare in prima pagina. Roba da vergognarsi della professione. Roba da galera.

Ora, quello che il Corriere trascura di menzionare nel pezzo è che, una volta venuta alla luce la porcata, ancora una volta è la Rete con i suoi “nodi” (ovvero le persone) a fare la differenza. Molti blogger, e più in generale molti utenti della Rete si sono velocemente organizzati per coordinare un letale boicottaggio del giornale di Murdoch. In poche ore, su Twitter è diventato trending topic l’Hashtag #saynotonotw, mentre in Rete ha fatto la sua comparsa una petizione online per chiedere una Public Inquiry sull’accaduto (era in preparazione da tempo, dicono i suoi promotori,  ma era il caso di cogliere al volo l’occasione).

Su Facebook, un neonato gruppo che invita al boicottaggio del giornale ha già oltre 4700 fan, mentre un altro che chiede agli inserzionisti di sospendere i loro investimenti sulla testata ha quasi 800 fan.  E’ insomma in corso una vera e propria campagna online contro NOTW, apparentemente coordinata da alcuni blog tra cui Liberal ConspiracyPolitical Scrapbook e Left Foot Forward.

Funziona? Parrebbe di sì.

Mentre l’hashtag si diffondeva rapidamente, ieri è stata pubblicata online addirittura la lista degli inserzionisti di News Of The World, con annesso il testo già pronto del tweet con cui chiedere a ciascuno di loro di mollare la testata:

“Dear @xxx, will you be reconsidering your advertising spend with #notw given that we now know they hacked Milly Dowler’s phone?”

Secondo Brand Republic, proprio a causa di questo e dello scandalo montante, molti dei brand in questione starebbero “rivedendo la loro posizione” rispetto alla partnership con il giornale (tra loro anche VirginMedia, Easyjet e The Cooperative), mentre Ford è invece il primo marchio di peso a scaricare ufficialmente la testata di Murdoch. E per confermare che i problemi del tycoon australiano non si fermano a NOTW, per le stesse ragioni Mumsnet ha ritirato una campagna che pubblicizzava Sky presso i suoi utenti.

E dire che c’è ancora chi si stupisce del fatto che governi, istituzioni e poteri forti cerchino in tutti i modi di imbavagliare la Rete ed i suoi utenti. Evidentemente sanno che, se sbagliano, un hashtag li seppellirà.

via WallBlog

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