Anche la Toscana entra in Second Life

Leggo dal portale intoscana.it che la Regione Toscana ha quasi ultimato la costruzione di un’isola a propria immagine e somiglianza nel sempre più inflazionato universo virtuale creato da Linden Lab. Lo scopo dichiarato è offrire agli oltre 4 milioni e mezzo di “residenti” in SL un “nuovo modo di ‘vivere’ la Toscana, conoscere il suo territorio e le sue meraviglie”. Secondo quanto si legge sul blog ufficiale dedicato all’iniziativa – sì, avete capito bene, c’è anche un blog – i visitatori troveranno riproduzioni dei principali monumenti presenti nella regione, gli avatar dei redattori in forze alla redazione di intoscana.it e, cosa anche più interessante, un supermarket virtuale che “darà accesso ai prodotti dello shop del portale intoscana (www.intoscana.it/shop)”. I residenti potranno infatti “acquistare le eccellenze Toscane in Second Life, scegliendole da scaffali virtuali, proprio come in un vero negozio con tanto di commessa, per poi vederseli recapitare materialmente a casa in Real Life”. Un’operazione astuta, non c’è che dire. Ora non resta che vedere se avrà successo e, nel caso, chi altro nel nostro paese si deciderà a seguire l’esempio toscano salendo sul carrozzone di SL. Qualche ipotesi?

10 pensieri su “Anche la Toscana entra in Second Life

  1. barbara

    i nostri amministratori o meglio i vostri, hanno trovato un nuovo modo per buttare alle ortiche denaro pubblico andando appresso alle mode del momento invece di produrre idee nuove o perlomeno utili. Chissà se qualcuno ha mai parlato loro di target. di classi di età o di pubblico preferenziale?

    Rispondi
  2. Pier Luca

    Con divido il commento di Barbara. Senza bisogno di sofisticazioni particolari bastava banalmente leggersi il rapporto [di cui parlate anche voi] sull’ e family per
    decidere di investire in altro modo.
    Saluti.
    Pier Luca Santoro

    Rispondi
  3. Anonimo

    operazioni come queste sono difficili da giudicare: si può dire che sono pura propaganda o che invece sono un’inattesa e gradita apertura delle istituzioni italiane alle nuove tecnologie e, in entrambi i casi, avere tutto sommato ragione. Fondamentale mi sembra dunque il giudizio, o il pregiudizio, che si nutre nei confronti di chi promuove l’ennesima iniziativa second life. Il ché significa una cosa molto semplice: più o meno tutte le iniziative promosse dai nostri politici nell’universo di Linden Lab, indipendentemente dal loro valore specifico, verranno sempre e impietosamente stroncate…

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  4. barbara

    i nostri amministratori o meglio i vostri, hanno trovato un nuovo modo per buttare alle ortiche denaro pubblico andando appresso alle mode del momento invece di produrre idee nuove o perlomeno utili. Chissà se qualcuno ha mai parlato loro di target. di classi di età o di pubblico preferenziale?

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  5. Pier Luca

    Con divido il commento di Barbara. Senza bisogno di sofisticazioni particolari bastava banalmente leggersi il rapporto [di cui parlate anche voi] sull’ e family per
    decidere di investire in altro modo.
    Saluti.
    Pier Luca Santoro

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  6. Anonimo

    operazioni come queste sono difficili da giudicare: si può dire che sono pura propaganda o che invece sono un’inattesa e gradita apertura delle istituzioni italiane alle nuove tecnologie e, in entrambi i casi, avere tutto sommato ragione. Fondamentale mi sembra dunque il giudizio, o il pregiudizio, che si nutre nei confronti di chi promuove l’ennesima iniziativa second life. Il ché significa una cosa molto semplice: più o meno tutte le iniziative promosse dai nostri politici nell’universo di Linden Lab, indipendentemente dal loro valore specifico, verranno sempre e impietosamente stroncate…

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