L’Ansa, i blogger e il problema delle “fonti”

Come anticipato, venerdì scorso una “delegazione” di blogger è andata in visita diplomatica all’Ansa. Insieme con Andrea Buoso, Vittoriano Vancini e il direttore Giampiero Gramaglia, abbiamo cercato di capire come e dove il giornalismo professionale e impersonale di un’agenzia stampa possa incontrarsi con la libera anarchia della blogosfera. La notizia è che ci siamo trovati di fronte ad un reale desiderio di capire e collaborare: onestamente, non me l’aspettavo.


Il blogger come “fonte”

Gramaglia dirige l’Ansa da sei mesi. Prima era negli Stati Uniti dove – racconta egli stesso – la blogosfera è ascoltata più come fonte di “intuizioni” che di notizie, come una voce da citare all’interno di un pezzo e sulla quale scaricare le responsabilità di eventuali inesattezze. Poi ci ha chiesto: come stabilire la credibilità e veridicità di fonti e notizie nella blogosfera?
Per conto mio, mi sono limitato a ricordare che i blogger sono persone: il blog è il loro megafono, la loro identità on line. Come nella vita reale, così nella rete alcuni di loro sono fonti affidabili, altri no. In entrambi i casi è necessario frequentarli, imparare a conoscerli, creare un rapporto di fiducia, valutarli. La base del lavoro di ogni buon giornalista. Alcuni si riveleranno ottime “fonti”, come lo sarebbero se incontrati nella vita reale. Altri no. La differenza è che, con internet e con i blog, le opportunità e gli strumenti per creare relazioni a disposizione del giornalista sono molto più potenti e arrivano più lontano. L’importante è imparare a conoscerli e non avere paura di usarli.

Il medium con la “memoria corta”

Certo, rispetto al passato l’Ansa ha già fatto passi avanti: oggi l’agenzia ha un sito internet d’informazione aperto al pubblico che ne fa contemporaneamente fonte e medium delle notizia. Con qualche compromesso: per non intaccare il valore dei servizi venduti o fare concorrenza ai propri clienti, il portale dell’Ansa vive in una sorta di eterno presente, senza mantenere archivi online che (salvo rari casi) vadano indietro oltre le 48 ore. Nella rete, dove la permanenza (e quindi la reperibilità) delle informazioni è il vero valore aggiunto, l’Ansa si impone dunque “memoria corta”, stroncando sul nascere qualsiasi ipotesi di conversazione con il pubblico basata sull’apertura delle notizie ai commenti. Non avrebbe senso farlo, perchè in poche ore sparirebbero le une e gli altri.

Un blog per i redattori

L’alternativa c’è: creare uno o più blog per i redattori dell’agenzia e permettere finalmente alla personalità dietro la professionalità di uscire allo scoperto, di essere apprezzata. Significherebbe darebbe un volto umano al giornalismo professionale, ma anche instaurare una conversazione con la rete attraverso cui veicolare l’etica del giornalismo nell’epoca in cui tutti possono essere media.

Un digg per il pubblico

Infine, si è parlato di un meccanismo alla Digg per consentire ai lettori di votare le notizie sul portale Ansa. Per conto mio ho proposto di usare la formula digg per creare un “contest” attraverso cui selezionare i contenuti multimediali, audio e video, inviati dal pubblico. I più votati andrebbero a finire nel “repertorio” dell’agenzia e – perché no? – potrebbero persino essere remunerati.

Per saperne di più:

I blogger italiani visitano l’Ansa

Gli altri blogger prensenti erano:

Diego Bianchi
Luca Conti
Johnnie Maneiro
Alberto Mucignat
Beniamino Pagliaro
Tommaso Tessarolo

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