“C’è da fidarsi dei blog aziendali?” Se lo chiede Gaspar citando un bel pezzo pubblicato da eWeek in cui si analizza la recente strategia PR di Microsoft, evidenziando come questa sia sempre più incentrata sui blog. O meglio: il giornalista Joe Wilcox dimostra, riga dopo riga, come molti dei blogger dipendenti di Bill Gates cerchino di apparire “spontanei” quando in realtà seguono un piano di comunicazione studiato nei minimi dettagli.
Ora, dato per assunto che le “prove” fornite da Wilcox siano credibili, credo si possano dire tre cose importanti:
1) L’errore di Microsoft non risiede tanto nell’avere una Pr Strategy con cui cooedinare l’esercito di 5mila blogger in forze a Redmond. L’errore – imperdonabile – è rendere questa strategia troppo invasiva e poi, allo stesso tempo, cercare in ogni modo di dissimularla. Farla passare per autenticità.
2) La risposta alla domanda di Gaspar è sì, c’è da fidarsi perchè – come nota lui stesso – la “tendenza ben precisa da parte dell’azienda a condizionare e coordinare il messaggio” viene rapidamente avvertita dall’utente avvezzo alle “conversazioni 2.0” che, sentendosi ingannato, gira le spalle per non voltarsi mai più. In questo modo chi “bluffa” viene rapidamente isolato.
3) Gli unici a cadere sistematicamente nella tela dei pr sono gli operatori dei media tradizionali: quest’ultimi (almeno in America) sono infatti sempre più soliti citare la blogosfera come fonte, ma la conoscono ancora poco e faticano a distinguere tra voci vere e “messaggi registrati”.
Insomma, in una grande azienda parlare secondo regole comuni è giusto e necessario, ma prendere per i fondelli la “parte abitata della rete” è come lanciare un pesante boomerang: prima o poi, tornerà violentemente indietro.
Da noi invece, a differenza dell’america, si cerca sempre di più di screditare la blogosfera tramite i media tradizionali (vedi bruno vespa). Chissa poi perchè?
Ciao
forse perché c’è in giro gente come te che lascia commenti con il solo scopo di inserire link ad iniziative commerciali…