
“In linea con l’evoluzione della rete, che va sotto il nome di Web 2.0, i lettori, oltre a esprimere le proprie opinioni nei forum e nei blog tenuti dalle firme del Corriere della Sera, potranno anche commentare alcuni degli articoli pubblicati sul sito, inviare foto, suggerimenti, testimonianze.”
Dalla pagine di Mediablog, Marco Pratellesi spiega così il nuovo corso di Corriere.it, sottolineato anche da una nuova veste grafica. E rivolgendosi ai lettori, rilancia: “Oggi più che mai, siete i nostri ‘padroni'”.
Quest’ultima affermazione, oltre che un tantino esagerata, mi sembra anche frutto di un malinteso. Web 2.0 significa condivisione e collaborazione: credo che i lettori/navigatori non desiderino affatto comandare o governare (sul serio o per finta che sia) il Corriere.it o qualsiasi altra testata giornalistica. La gente vuole partecipare segnalando, integrando e commentando le notizie pubblicate, come sempre, dai giornalisti. Sui giornali.
Mettiamo da parte la retorica e lavoriamo con sincerità su questo. Il risultato potrebbe stupirvi.
Invero, credo sia una citazione da Einaudi o Albertini…nn vorrei sbagliarmi però!
ciao
z
Credo einaudi. tuttavia la sostanza non cambia. Non credi?
Infatti, la grande sfida sarà proprio l’integrazione vera tra le due fonti e il rispetto del media tradizionale verso i social media (link cliccabili, citazione della fonte). Aspettiamo qualche settimana. Apprezziamo la dichiarazione intanto.
Per ora, ciò che più mi lascia perplesso è la grafica: vero che è una questione di tempo e abitudine ma nel caso specifico mi smebra parecchio confusa e simile ad altre testate vecchie.
ciao
z
Avevo già commentato con Zeno Mediablog e Pratellesi dedicandogli un messaggio indiretto [leggi post su marketingblog].
Vorrei però, se posso, ampliare il dibattito al riguardo.
Da un lato le ricerche indicano che i navigatori hanno fiducia superiore nei blog e nei socil media in generale rispetto ai media tradizionali.
Dall’altro lato la Pej [www.journalism.org] ha rilevato come vi sia una profonda divergenza tra informazioni riportate/riprese dai mainstream media e quelle indicate dagli utenti attraverso i diversi user generated media.
L’integrazione non può avvenire attraverso l’agenda setting dei giornalisti professionisti. Ad oggi, per quanto di mia conoscenza, la miglior iniziativa in tal senso è di “El Pais” con “Yo Periodista”.
Un abbraccio a te ed a Zeno che mi ha preceduto.
Pier Luca Santoro