
Il tempo passa e “web2.0” diventa sempre più sinonimo di disintermediazione. La crescente diffusione del broadband e delle connessioni always on si somma all’esperienza dell’ecommerce e alla nuova interazione sociale basata sui social network: insieme questi fattori forniscono le basi per nuovi e rivoluzionari esperimenti commerciali come quello messo in piedi dai Radiohead, dove l’incertezza dei risultati non scalfisce la genialità dell’iniziativa, o come Zopa.it.
E mentre nel primo caso la disintermediazione investe direttamente gli interessi delle major discografiche, nel secondo abbiamo un servizio di social lending che ambiziosamente si propone come alternativa alle banche e gli istituti di credito.
Una sfida che Zopa (Zone of Possible Agreement) sembra aver già vinto in Gran Bretagna (170mila iscritti) e che ora lancia in Italia con la stessa mission: mettere le persone in contatto affinché possano “prestarsi denaro tra loro, direttamente. Senza nessun intermediario e con interessi più convenienti per tutti.
L’iniziativa ruota intorno a un sito, una community e – udite udite – un corporate blog.
Sarà ora interessante vedere che genere di accoglienza riserva il nostro Paese a iniziative come questa nonché valutare sul campo la loro effettiva profittabilità.
I presupposti sembrano buoni…quasi quasi…il 7% di rendimeneto annuo!?