Second Life è una moda? Una mania del momento? Un fenomeno già in estinzione? Il futuro? Difficile rispondere. Di certo c’è che molte istituzioni, alcune persino italiane, hanno subodorato le opportunità offerte dalla realtà virtuale di Linden Lab e si sono risolte ad aprire un proprio presidio politico nella “seconda vita”.
Da oggi tra loro figura anche l’Estonia, ex repubblica sovietica affacciata sul Mar Baltico, che seguendo l’esempio della vicina Svezia ha inaugurato un’ambasciata virtuale in SL. Sulla carta lo scopo è nobile e ben pensato: promuovere l’Estonia tra piccoli gruppi di professionisti stranieri altrimenti impossibilitati a visitare il Paese, ma anche dare una rappresentanza diplomatica al Governo in quelle nazioni dove esso non è fisicamente presente con una delegazione.
Diciamolo: con queste motivazioni, l’iniziativa non puzza come al solito di manovra meramente pubblicitaria.
Se non erro poi l’Estonia è la Nazione al mondo con il più elevato livello di informatizzazione a livello di amministrazione pubblica.
Il voto se non erro si esprime solo per via elettronica e ci sono svariate altre pratiche burocratiche che si possono fare solo elettronicamente.
Sono anche uno staterello di pochi milioni i abitanti quindi è più semplice “migrare dalla carta all’informatica”