Esaurito il tema Mahalo, con Jason Calacanis abbiamo parlato di Nanopublishing. Circa due anni dopo la vendita di Weblogs Inc ad Aol per 25 milioni di dollari, ho scoperto non senza stupore che Jason ha radicalmente cambiato la sua visione della micro-editoria. Leggete per credere:
Alessio Jacona: ti mancano gli anni in cui eri nano-publisher?
Jason Calacanis: Molto, ma “sfortunatamente” al tempo mi hanno offerto una barca di soldi non ho potuto rifiutare di cedere Weblogs Inc. Amo l’editoria, ma a volte non si può dire di no.
AJ: ricominceresti da zero creando un nuovo blognetwork?
JC: è improbabile. Oggi la competizione è enorme e a me piace essere un “first mover”. Rende le cose molto più facili, ammesso che tu abbia una buona idea. Quando ho fondato Weblogs Inc eravamo i primi ed era facile attrarre attenzione del pubblico. D’altro canto nel 2003 se andavi a chiedere pubblicità alle agenzie media in genere ti sentivi rispondere “Cosè un blog?”. Oggi il mercato è maturo, i soldi della pubblicità arrivano ma c’è moltissima concorrenza. E poiché gli advertiser ti valutano in base al tuo numero di utenti, spesso accade che i nano-publishing network si gonfiano a dismisura, che i loro blog proliferano.
AJ: In che senso?
JC: Se servono 10mila utenti in più, è molto più facile aprire un altro blog che non lavorare su uno esistente fino a fargli acquisire altri diecimila visitatori. Però è sbagliato, perché un nuovo blog significa impegno editoriale ed economico che, se assunto seriamente, è molto difficile da sostenere fino in fondo.
Dunque il mio consiglio oggi è: fare pochi blog e puntare sulla qualità. E’ l’unico modo per emergere dalla massa e prevalere sulla concorrenza.
Due elementi: il primo è che Jason ha radicalmente cambiato la sua visione del mondo e consiglia scelte editoriali opposte a quelle da lui fatte con lo stesso Weblogs Inc. Il secondo è che conosco qualcuno che ha ragione da 4 anni.