
Paris – Leweb ’07: Incontrando Jason Calacanis mi si è posto di fronte un dilemma: avrei dovuto parlare con lui della sua nuova creatura Mahalo, oppure potevo finalmente fare due chiacchiere con lui sul nano-publishing. Per non sbagliare, ho fatto entrambe le cose.
Cominciamo con Mahalo, “the world’s first human-powered search engine” in cui sono delle persone e non degli algoritmi matematici a catalogare le pagine della rete:
Calacanis mi ha detto, apparentemente molto soddisfatto, che il motore di ricerca vanta al momento 2 milioni di contatti unici al mese, che in brevissimo tempo chi si diceva perplesso ne è divenuto entusiasta e che, addirittura, chi all’inizio criticava più ferocemente l’iniziativa ora si affanna a clonarla.
Ovviamente gli ho fatto presente le critiche: come può un motore di ricerca basato sulla selezione umana dei link competere con gli algoritmi di Google? Jason mi ha guardato sardonico e ha risposto: “Chi attacca Mahalo semplicemente non lo ha mai provato o, peggio, non lo ha capito. Secondo te è meglio un piatto di sushi cucinato da un robot o da un cuoco giapponese in carne e ossa?”.
Voi cosa avreste risposto?