
Solo pochi giorni fa segnalavo come anche la Warner Music avesse infine deciso di vendere musica online “DRM free”, ovvero priva di quei sistemi anti-copia sviluppati dalle major per contrastare la temuta pirateria online. Era l’ennesimo capitolo di una vera e propria rivoluzione avviata da Steve Jobs assieme alla EMI e che ora, con la “resa” finale di Sony BMG, sembrerebbe aver raggiunto il suo apice: tutti e quattro i colossi dell’industria musicale hanno infatto rinunciato all’uso dei DRM per proteggere la musica in vendita online.
Dico “sembrerebbe” ed in effetti il condizionale è d’obbligo, specie considerando che proprio il colosso nipponico, già tristemente noto per la sua smania di controllo sulle abitudini dei suoi clienti, ne ha escogitato un’altra delle sue: coloro che intendono acquistare online “Sony BMG DRM free music” dovranno infatti passare prima da un negozio “reale” e comprare una plastic card chiamata “Platinum Music Pass”. Il suo costo è di 12,99 dollari e dà diritto al download di un album scaricabile dal sito MusicPass.com.
A questo punto, una simile follia non può che avere un’unica spiegazione: Sony è sì disponibile a darti la sua musica senza protezione anti-pirateria, ma vuole prima guardarti in faccia e capire se può fidarsi di te.
Mi chiedo se non sarebbe stato meglio optare per una videochiamata su Skype.