
Il blog Family Business Smart, realizzato da Monkey Business per Cerif/Università Cattolica del Sacro Cuore, nasce con la missione di “individuare, raggiungere e coinvolgere le numerose aziende familiari italiane in una conversazione sui temi del family business […] attraverso l’ascolto e la partecipazione in rete”.
Se l’intenzione è buona, altrettanto non si può dire dei risultati: in ben due mesi di vita il blog ha prodotto due soli post, uno dei quali di presentazione dell’iniziativa, venendo meno all’intenzione dichiarata di “seguire la conversazione con sollecitudine e accuratezza” fornendo “di continuo nuovi articoli”.
Sono cose che accadono fin troppo spesso e che confermano la mia teoria:
la creazione di un blog istituzionale, corporate o commerciale non può e non deve prescindere dalla definizione puntuale e dettagliata di “piano editoriale”.
I puristi della blogosfera stiano pur tranquilli: con questo non intendo dire che si debbano mettere le parole in bocca al/ai blogger, inibendone sincerità e spontaneità. Lungi da me l’intenzione di “pilotare” la conversazione piegandola a regole di marketing e PR, tanto sensate nella comunicazione tradizionale quanto letali nella comunicazione del web 2.0.
Quando parlo di piano editoriale mi riferisco all’organizzazione del flusso di idee, contenuti e quindi valore che deve alimentare con continuità il blog. Un insieme di temi e linee guida da definire a priori e lungo le quali muoversi con decisione senza tuttavia perdere mai di vista gli stimoli e le variazioni di rotta imposti dalla conversazione con il pubblico.
Perché la “magia” avvenga è necessario che una “redazione” di blogger motivati prenda forma in azienda e gestisca una flusso costante di informazioni. In caso contrario, si rischia l’attuale sorte del blog Family Business Smart, costruito partendo da una buona idea e già sul viale del tramonto per cronica mancanza di contenuti.
Per saperne di più:
– Family Business Smart
– Monkey Business
Caro Alessio Iacona, accetto la critica anche se la ritengo troppo severa. Mi spiego. Sono un professore universitario e ricercatore. Chi conosce questo mondo sa che chi è dedicato deve lavorare su più fronti e deve avere il tempo di organizzarsi al meglio.
Ciò premesso prendo per buono lo stimolo che mi ha trasmesso e, oltre che promettere di avere un costante e buon rapporto con i puristi della blogosfera, mi metto all’opera per dare qualche recente mia impressione su cosa c’è stato secondo me di importante in questi giorni. Mi leggerà a brevissimo, appena chiudo il pezzo che ho in macchina. Un grazie sincero per la “tirata d’orecchie” e vediamo se la convincerò di non essere affatto “sul viale del tramonto”.
ciao e grazie della citazione, innanzitutto.
concordo con te sulla necessità di un’impostazione di fondo e un piano editoriale, e questi – credimi – sono i presupposti alla base del blog, anche se ti abbiamo dato un’impressione contraria.
il “salto” (molto brutto, concordo) tra il primo e il secondo post è solo frutto del momento di messa online del sito e la sua effettiva partenza, due mesi e mezzo dopo.
(anche questo se vuoi non è ideale, iniziare due mesi dopo la messa online, ma lo ritengo un peccato veniale…)
in ogni caso, non intendo ora reclamare meriti per un blog il cui valore, come sappiamo,
si dimostra con il passare del tempo attraverso l’attenzione costante.
speriamo quindi di meritarci, tra non molto, un’altra tua recensione…
(e speriamo anche che il “viale del tramonto” da te citato ci faccia da portafortuna!).
un saluto,
max