
Il successo di pubblico riscosso da Twitter nel mondo è sotto gli occhi di tutti, anche degli investitori che continuano a foraggiare l’azienda con moneta sonante.
Secondo quanto riferisce Cnet, nel terzo round di fund raising il “cinguettante” servizio di micro-blogging avrebbe raggranellato ben 15 milioni di dollari, mentre non è ancora chiaro chi esattamente abbia sciolto i cordoni della borsa.
Allo stesso modo resta poco chiaro, per non dire addirittura misterioso, quale sia il modello di business su cui i creatori di Twitter e i loro generosi finanziatori intendano costruire il futuro del servizio.
Per conto mio auspico un bel “Pay per Twit”, un costo fisso a messaggio che costringa gli utenti a selezionare meglio parole e riflessioni e che, soprattutto, ponga un freno ai (troppi) logorroici.
So che non accadrà, ma sognare non costa nulla.