Obiettività, verifica delle fonti, indipendenza e accuratezza sono solo alcuni dei capisaldi che da sempre definiscono la professione del giornalista e che devono necessariamente essere background condiviso da chiunque voglia fare informazione.
Nell’era del Web 2.0 e del citizen journalism, la diffusione e condivisione di questi principi diventa ancora più importante, perché se il singolo acquisisce una straordinaria libertà d’espressione e mezzi potentissimi per fare informazione, allo stesso tempo deve disporre delle competenze necessarie a sostenere la pesante responsabilità che informare un pubblico comporta.
“Story-based inquiry: a manual for investigative journalists” è il titolo del manuale di giornalismo investigativo che l’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, ha da poco reso disponibile online.
Il documento non solo ribadisce questi principi ma li organizza, argomenta e mette a sistema in modo chiaro e comprensibile e può diventare un punto di riferimento per ogni citizen journalist che si rispetti.
Un breve assaggio dall’introduzione:
This manual provides a guide to basic methods and techniques of investigative journalism, and it consciously fills a gap in the literature of the profession. The majority of investigative manuals devote a lot of space to the subject of where to find information. They assume that once a reporter finds the information he or she seeks, he or she will be able to compose a viable story.
We do not share that assumption. We do not think that the only issue is finding information. Instead, we think the core task is telling a story.
That leads to the basic methodological innovation of this manual: We use stories as the cement which holds together every step of the investigative process, from conception to research, writing, quality control and publication. We also call this approach hypothesis-based inquiry, to underline that a story is only a hypothesis until it is verified.
Il manuale verrà presentato ufficialmente a novembre, quando circa 250 “investigative reporter” provenienti da 14 paesi arabi confluiranno ad Amman (Giordania) per partecipare alla seconda conferenza organizzata dall’associazione “Arab Reporters for Investigative Journalism” (20-22 novembre). In pieno spirito di condivisione, l’Unesco ha scelto di renderlo liberamente scaricabile dal proprio sito ufficiale in arabo, inglese e francese.