Immobili. Il respiro lento, regolare, profumato. Immobili e leggeri, le loro mani nelle mie. Piccole, fragili, perfette.
Dormono. Venuti dal nulla, hanno preso tutto, riempito di senso lo spazio e il tempo. Gli piace rannicchiarsi e incunearsi nei mie fianchi, che di dormire non se ne parla, che per riposare ci sarà tempo.
Nel silenzio, sembra quasi di sentirli crescere. Già, crescere. Diventare adulti. Affrontare l’imprevedibile, cambiare mille volte, conoscere il mondo, corrompersi, essere umani.
Pagarne il prezzo.
Vorrei proteggerli. Dalla mia imperfezione, da se stessi, da tutto il resto. Vorrei evitare loro ogni inutile sofferenza, il tempo sprecato, i vicoli ciechi, gli amori insensati, le scelte senza ritorno.
So che non posso, che non ha senso anche solo pensarlo.
Li stringo forte a me, che quasi si svegliano. Che sono ancora bimbi. Che sono ancora miei.
Ancora per un po’.