Playstation 3, debutto all’italiana

Nel bene e nel male la Playstation3 è tra noi. Soprattutto nel male, visto che il lancio anticipato a sopresa da alcune catene di informatica ha mandato su tutte le furie la Sony, che ora potrà allegramente sbattersi sui denti gli eventi organizzati in occasione del debutto ufficiale, ma anche i piccoli venditori, stanchi di essere calspestati e scavalcati dalla grande distribuzione che tutto può, assassinando di fatto le loro attività commerciali. Se a questo sommiamo che, allo stato attuale, la nuova console non è retro-compatibile quasi con nulla, ne avremmo già abbastanza per gridare allo scandalo. Eppure ci si può indignare ancora, basta parlare di prezzo e di “money exchange”: non basta infatti che la stessa console costi sul mercato USA 600 dollari e su quello europeo 600 euro, stabilendo di fatto la parità nel cambio tra le due divise. A questo va aggiunto che la “nostra” console non ha l’hardware della PS2, presente nei modelli venduti in America e Giappone per garantire la compatibilità con i giochi del passato. Perchè? Per ridurre i costi della console, mi dicono. E meno male!

6 pensieri su “Playstation 3, debutto all’italiana

  1. Stefano Vitta

    Ritengo l’articolo del corriere ridicolo o, semmai, ottimo esempio di come i giornalisti si informano. Lo sapevano tutti che la maggior parte dei giochi PS2 non sarebbero stati retro-compatibili. Grande polemica infatti. Poi arriva questo e ci racconta la sua vicenda cadendo dal banano? Infine, che gusto c’è a spendere 600 euro per poi giocare coi vecchi giochi non in grado di sfruttare le nuove tecnologie della PS3?

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  2. Anonimo

    Stefano, mi spiace ma ritengo il tuo giudizio affrettato sia sul giornalista sia sulla categoria. Che il problema della retro-compatibilità esista e sia grave è un dato di fatto testimoniato sia dalle ammissioni dell stessa sony sia da prove meno “casarecce” e ben più rigorose fatte da esperti di settore. Il simpatico pezzo che ho citato, come prova il fatto che giornalista parla in prima persona, non è un documento scientifico ma una testimonianza, e come tale va presa e interpretata. Una voce in più che riporta un’esperienza reale compatibile con le critiche, non uno scooppone che pretende di condannare definitivamente l’intero progetto PS3 partendo dall’esperienza di un singolo. In quanto alla tua conclusione non sono affatto d’accordo: primo perchè se ho investito negli anni fior di quattrini in giochi originali per la ps2, per 600 euro devo – e sottolineo devo – essere padrone di farli girare sulla nuova console. Secondo, ma non meno importante, il mercato dell’usato (ma anche del nuovo) offre una miriade di giochi splendidi che non ho ancora potuto giocare e che posso trovare a prezzi semplicemente ridicoli. Perchè dovrei rinunciarvi? Perchè i nuovi giochi per PS3 sono molto più belli (e costosi)? Dove e quanti sono?

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  3. Stefano Vitta

    Ritengo l’articolo del corriere ridicolo o, semmai, ottimo esempio di come i giornalisti si informano. Lo sapevano tutti che la maggior parte dei giochi PS2 non sarebbero stati retro-compatibili. Grande polemica infatti. Poi arriva questo e ci racconta la sua vicenda cadendo dal banano? Infine, che gusto c’è a spendere 600 euro per poi giocare coi vecchi giochi non in grado di sfruttare le nuove tecnologie della PS3?

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  4. Anonimo

    Stefano, mi spiace ma ritengo il tuo giudizio affrettato sia sul giornalista sia sulla categoria. Che il problema della retro-compatibilità esista e sia grave è un dato di fatto testimoniato sia dalle ammissioni dell stessa sony sia da prove meno “casarecce” e ben più rigorose fatte da esperti di settore. Il simpatico pezzo che ho citato, come prova il fatto che giornalista parla in prima persona, non è un documento scientifico ma una testimonianza, e come tale va presa e interpretata. Una voce in più che riporta un’esperienza reale compatibile con le critiche, non uno scooppone che pretende di condannare definitivamente l’intero progetto PS3 partendo dall’esperienza di un singolo. In quanto alla tua conclusione non sono affatto d’accordo: primo perchè se ho investito negli anni fior di quattrini in giochi originali per la ps2, per 600 euro devo – e sottolineo devo – essere padrone di farli girare sulla nuova console. Secondo, ma non meno importante, il mercato dell’usato (ma anche del nuovo) offre una miriade di giochi splendidi che non ho ancora potuto giocare e che posso trovare a prezzi semplicemente ridicoli. Perchè dovrei rinunciarvi? Perchè i nuovi giochi per PS3 sono molto più belli (e costosi)? Dove e quanti sono?

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