L’inutile Seconda Vita del marketing

BrandWeek mi delizia con un articolo dal titolo palese: “Are Marketers Dying on Second Life?”. In esso si sottolinea non senza ironia come, attirati dal clamore dei media, gli operatori del marketing continuino a fiondarsi nell’universo creato da Linden Lab senza peraltro avere idea di cosa fare una volta all’interno. Il tutto avviene poi nel generale disinteresse, quando non siamo di fronte alla pura avversione, dei frequentatori di Second Life, che mal tollerano vuote operazioni di marketing una tantum: molte aziende si limitano infatti ad aprire in pompa magna succursali virtuali che presto restano deserte. Il perchè è comprensibile: La semplice notizia che un brand importante apra un negozio in Second Life viene ripresa dai media di tutto il mondo, generando una “copertura mediatica” gratuita che altrimenti costerebbe milioni di dollari. Un simile rientro vale poche migliaia di dollari buttate in inutili “isole virtuali” e il dissenso di qualche avatar ostile. O no? Peccato tutto questo debba finire non appena il morboso interesse della stampa finirà inevitabilmente con l’esaurirsi.

7 pensieri su “L’inutile Seconda Vita del marketing

  1. Pier Luca Santoro

    Sempre in riferimento alla corsa su SL vi segnalerei la sintesi dei risultati della ricerca svolta da Komjuniti secondo la quale la soddisfazione degli utenti di SLç è scarsa come, altrettanto, scarso è il valore per i brand presenti.
    Come dicevo……..la seconda vita è secondaria.
    Saluti.
    Pier Luca Santoro
    PS: Per approfondire –
    http://tinyurl.com/yrmoag

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  2. Anonimo

    @pierluca: e temo resterà tale finchè i grandi brand non sceglieranno un approccio meno superficiale al mondo di SL, sempre ammesso che esso sopravviva abbastanza a lungo.

    @ldf: da queste tue parole, come da altre lette in passato qui e altrove, deduco che tu vedi delle potenzialità positive in Second Life. Lo chiami “strumento” e invochi un suo uso costruttivo. Posso sapere perchè e se hai qualcosa di preciso in mente?

    Alex

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  3. Antonio LdF

    Come tutto nella vita, fare qualcosa significa farla davvero, non fare solo chiacchiere!
    se ne parla tantissimo sulla Rete, ma soprattutto nella agenzie.
    Addirittura ultimamente sono gli stessi clienti a richiederlo e questo è incoraggiante da una parte, avvilente dall’altra.

    Che la copertura giornalistica, anche se temporanea e fumosa sia uno degli obiettivi della comunicazione below è scontato, ma in Internet, dove prima della forma è nato il contenuto, fare fuffa non basta; perlomeno su un network “specializzato” come SL.

    Intendiamoci, quando dico specializzato alludo più che altro all’attività poco generalista dei membri della community perché non credo proprio che i SLiani siano gli stessi che guardano “amici” o il “grande fratello”, quindi è ovvio che, quando non boicottano l’iniziativa, la ignorano bellamente!

    A questo punto più che un cambio di rotta, dovremmo realizzare che ad oggi, SL, è più uno strumento di mktg classico che innovativo.
    La promozione dovrebbe stare in una presenza costante sul mezzoe in una erogazione di servizi (o e-commerce) diversa rispetto al web in 2d.

    Come sempre..c’è lo strumento, ora riempiamolo.
    Mentre ci si pensa, sarebbe meglio risolvere anche i problemi di sovraffollamento sui server della Linden.

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  4. Signore Iredell

    Sono stato per sette mesi in Second Life. Ho aiutato a far decollare il Forum di Second Life Italia, da cui sono passati oltre un migliaio degli italiani che hanno provato Second Life. Ho messo in piedi un Wiki che contiene l’unica (credo) documentazione in italiano. Ho scaricato i sorgenti del client e li ho compilati, e ho fatto un po’ di bug report. Mi sono interessato soprattutto alle sperimentazioni tecniche, imprenditoriali, educative che avvengono in Second Life: ho letto per mesi decine di blog specifici, ne ho scritti due, ho valutato le possibili alternative esistenti e quelle in via di sviluppo. Insomma, ho provato Second Life abbastanza a fondo.

    Sono perfettamente d’accordo sul punto espresso nel primo post:

    “…pura avversione, dei frequentatori di Second Life, che mal tollerano vuote operazioni di marketing una tantum: molte aziende si limitano infatti ad aprire in pompa magna succursali virtuali che presto restano deserte”

    Per il resto vi rimando alla lettura del post di Stefano Maffulli, che esprime in maniera completa quello che penso anche io:
    http://maffulli.net/2007/03/30/dal-marketing-alla-ricerca-operativa/

    Forum, Wiki e blog a cui accenno si trovano su
    http://secondlifeitalia.com

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