
Un mio recente post ha destato un breve ma intensa discussione sul marketing in Second Life cui vale la pena dare risalto. Il tema era: “Attirati dal clamore dei media, gli operatori del marketing continuano a fiondarsi nell’universo creato da Linden Lab senza peraltro avere idea di cosa fare una volta all’interno”. Il primo a interventire è stato Pier Luca Santoro, segnalando una “ricerca svolta da Komjuniti secondo la quale la soddisfazione degli utenti di SL è scarsa come, altrettanto, scarso è il valore per i brand presenti”. Diverso l’approccio di Antonio Ldf che, a fronte di una crescente (e sperimentata) richiesta da parte della clientela di “iniziative di marketing” nell’universo di Linden Lab, riflette e propone: “ad oggi, SL, è più uno strumento di mktg classico che innovativo. La promozione dovrebbe stare in una presenza costante sul mezzo e in una erogazione di servizi (o e-commerce) diversa rispetto al web in 2d. Come sempre..c’è lo strumento, ora riempiamolo.”
Gli editor di Sbloob citano invece un post di Layla Pavone in cui la presidente IAB Italia e IAB Europa, si domanda giustamente: “Cosa stiamo acquistando? Cosa stiamo pagando? Qual e’ il ROI” di un investimento pubblicitario in SL?. L’ottimo Stefano Maffulli prova invece a salvare il salvabile dicendosi convinto che, in SL, “tecnologicamente ci sia molto di buono da cui elaborare il futuro del web” e che, per questo, “le sirene del marketing” vadano “sfruttate, finché ci sono”. Chiude questa interessante serie di commenti l’intervento del misterioso Signore Iredel, che riporta la sua preziosa esperienza come tecnico impegnato sul fronte di Second Life Italia e conferma, dopo aver curato blog, wiki e forum in italiano dedicati al mondo 3D, la pura avversione degli utenti verso qualsiasi vuota operazione di marketing.
Ciò detto mi sembra di poter così riassumere: la tecnologia e le relazioni sociali che Second Life porta in dote possono essere un dono prezioso per gli esperti del marketing se sfruttate bene, inutile e persino deleterio se sfruttato male, proprio come sta avvenendo adesso. Serve dunque (e, aggiungerei, come sempre) sviluppare strategie approriate al mezzo invece di trasferire in esso schemi vecchi e polverosi con il classico copia incolla. Idee?
lavoro per una società a Copenhagen di viralmarketing e la mia tesi che sto “producendo” è appunto portare la mia company su SL..ci sono tante società che fanno adv su SL ma non hanno successo.. quello che sta avvenendo è un pò la bolla dell’e-commerce dei fine90.. tanta gente ci si butta.. ma nn sanno che fare dentro.. Basta capire come funziona..non è detto che sia facile..
Articoli molto interessanti, soprattutto perchè mi sembra siano il primo dibattito italiano sull’arogmento.
Io sono su SL da parecchio tempo e nella vita reale ho fatto marketing per molti anni.
Onestamente devo dire che molte delle critiche al marketing in SL le trovo senza mezzi termini ridicole (specialmente l’articolo di Brandweek), cosi come avevo trovato esagerata la pubblicità che se ne faceva.
L’ho scritto parecchie volte senza peli sulla lingua anche sul mio blog dove tento di affrontare i vari aspetti dell’economia di SL.
Mi permetto di, ehem, sovra estendermi per spiegarmi meglio. E’ indubbio che gli interventi delle imprese reali in SL siano stati finora al limite del fallimentare (escluse un paio di eccezioni), è indubbio che molti studi riportino come i residenti di SL siano molto delusi dai brand RL presenti in SL.
Ma bisogna fare attenzione: non è il marketing che non funziona (altrimenti non si spiegherebbe la fama e anche la forza dei Brand nati e cresciuti in SL), e nemmeno sono gli utenti di SL ad essere ostili (lo prova l’ultima ricerca di MarketTruthsSL sul branding), non sono ostili sono “delusi”.
Per fare un esempio terra di quella che è stata la strategia (concedendo di chiamarla così) media dei brand reali piombati su SL ti faccio un paragone da mondo reale.
Esattamente di fronte a casa tua nel mondo reale viene costruito un nuovo mega grattacielo, con appeso sopra il logo di un mega Brand illuminato da 40 MW di luminarie.
Il mega grattacielo è TOTALMENTE vuoto, a parte qualche espositore di plastica con degli opuscoli, un gabbiotto con su scritto info (ma non ci trovi mai nessuno) un sacco di cartelloni pubblicitari che espongono delle merci che non ti servono, (pensa a qualcosa che nella tua vita ha veramente utilità ZERO)
Immagina ora che tutti i giornali e i telegiornali se ne escano con grandi titoli raccontando quanto è forte l’azienda in questione che prova nuove innovative strafichissime strategie promozionali…
Intanto il grattacielo è sempre vuoto….. gli opuscoli si ingialliscono.. uno strato di polvere si deposita per terra… ci hai provato tante volte, ma non hai mai trovato nessuno dell’azienda che ti desse informazioni sui prodotti.
Che riposta daresti se ti chiedessero un giudizio in una ricerca di mercato?
Ecco questo è il “marketing” (uso virgolette) solitamente praticato dalle aziende reali in SL…
Suggerimenti per qualcosa di meglio?
Beh sto tentando di farci sopra il mio prossimo post…ma intanto basterebbe usare buonsenso un po di fantasia e analizzare i dati a disposizione… magari vedere come viene fatto il marketing dalle aziende “indigene”.
Albert Falck
Sto conducendo, per conto dell’istituto di ricerca per il quale lavoro, una ricerca di mercato su pmi (piccole e medie aziende italiane) che hanno provato un approccio marketing a Second Life, per capire modalità e ritorno in termini di risultati. Poi in parallelo sto lavorando su una ricerca sociale per capire quanto gli utenti web assidui e gli utenti web occasionali siano propensi ad usare SL come canale per gli acquisti, quanto conoscano di questo canale, le loro aspettative ecc. Prevedo tempistiche piuttosto lunghe (agosto 2009); se alla fine otterremo risultati interessanti penso li pubblicheremo (almeno in parte) sul nostro sito aziendale http://www.notari-ricerche.it. Per ogni informazione potete contattarmi via e-mail, la pagina contatti è sempre sul sito della Notari Ricerche. Lorenzo.