
“Assomma cautelativamente ad almeno 35 milioni di € l’anno l’onere, in termini di tempo di spostamento e di minor produttività, che la sola Pubblica amministrazione centrale deve sostenere per la partecipazione dei propri dipendenti ai corsi di formazione. Soltanto nel 2006 sono stati circa un milione quelli che hanno preso parte, soprattutto in sedi diverse da quella di lavoro, a lezioni di aggiornamento o di perfezionamento, con una media di 2 ore al giorno impiegate nei trasferimenti. La risposta al contenimento di questo rilevante costo è l’uso della formazione a distanza mediante le nuove tecnologie informatiche, l’e-Learning, e le ‘istruzioni per l’uso’ sono contenute nel ‘Vademecum per la realizzazione di progetti formativi in modalità e-Learning nelle PA'”. Lo dice oggi il CNIPA. Ogni commento mi sembra superfluo.
Credo invece, se posso, che di commenti se ne possano fare davvero.
La Cnpa ogni anno emette sedicenti ricerche e comunicati pour cause. L’e learning ha trovato, ad ora, applicazione prevalente nella pa dove la formazione comportamentale è scarsa e il coinvolgimento altrettanto. L’e learnig può avere applicazione in ambito di formazione a contenuto tecnico per il resto consigliereio, almeno, forme blended.
Ciao.
Pier Luca