Gli “adepti” di Apple sanno di cosa sto parlando: in questi giorni, il blog americano Engadget ha prima diffuso, poi precipitosamente ritrattato la notizia che Apple avrebbe ritardato il debutto del cellulare iPhone e del sistema operativo Leopard. Il falso scoop nasceva da una mail circolata tra i dipendenti di Cupertino e subito rigirata ad Engadget da un “insider” solitamente attendibile. Risultato: 4 miliardi di dollari bruciati in borsa in poche ore e, a tutt’oggi, ancora non del tutto recuperati. Ora, a parte sottolineare il peso mediatico (e le relative responsabilità) che il nano-publishing ha ormai conquistato negli Stati Uniti, desidero anche porre alla vostra attenzione la divertente intepretazione dell’accaduto fornita dall’impagabile Fake Steve Jobs:
“Well, the whole Engadget leak fiasco has played out better than we could have imagined. Not only did we strike a blow against bloggers but we also found our leakers. We have placed both of them in custody. I can’t really tell you what we’re doing to them. But it’s not taking place in the United States, so it’s perfectly legal”.
Umorismo, ironia, satira politica, un’immagine inequivocabile (Laurence Olivier nel maratoneta) che anticipa l’amaro destino dei dipendenti responsabili della “soffiata”. Ad essere sincero, trovo che questo blog caustico e irriverente, pur mettendo in risalto vizi e difetti del CEO Apple, abbia l’indubbio merito di renderlo simpatico. Ed è lecito chiedersi se il vero Jobs non c’entri qualcosa.