Il product blog secondo GlaxoSmithKline

GlaxoSmithKline è “una multinazionale farmaceutica, basata sulla ricerca, nata nel dicembre 2000 dalla fusione di Glaxo Wellcome e SmithKline Beecham”. L’azienda è presente anche in Italia con tanto di sito istituzionale localizzato, ma è la sua divisione americana che ha da poco tenuto a battesimo un product blog dedicato alla linea di prodotti dietetici Alli. Il blog si chiama – intelligentemente – AlliConnect e nel claim dichiara di voler essere “A place to talk about weight loss with the creators of Alli”. Volendo rencensire la qualità realizzativa del sito, gli americani appaiono sempre invredibilmente avanti a noi: Il blog presenta commenti aperti, fa largo uso di tag, consente i trackback. I posto sono puntualmente firmati con nome e cognome dagli autori. “About” del blog, “rss” e soprattutto “comment policy” sono immediatamente visibili. Quest’ultima, poi, non lascia spazio a fraintendimenti:

“We want to hear from you! Just so you know, we will review your comments. If you don’t follow the basics of blog etiquette – civility, respect and staying on topic – we won’t post them. No spam, no profanity, no badmouthing”.

Poco sotto è disponibile l’elenco degli editor, con ogni nome debitamente linkato a un esauriente seppur breve profilo. C’è anche la foto. E a chi mi chiede qual’è l’utilità del fare un corporate blog, giro l’esauriente risposta del chief editor Steven Burton:

“The goal of this blog is to have a two-way conversation about weight loss issues. We are going to challenge many people’s notions about weight loss. And, we want you to challenge us in return. Do leave a comment”

.

2 pensieri su “Il product blog secondo GlaxoSmithKline

  1. Giuliano

    Molto interessante il fatto che un a società pharma, solitamente così chiusa verso il mondo esterno, decida di utilizzare un blog per comunicare con i propri utenti. Un bel segno. Speriamo siano sempre più i casi, anche qui in Italia.

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  2. Lucia

    Veramente molto interessante. Ma come aiutare le aziende farmaceutiche italiane a superare i vincoli imposti dalle policy interne (uffici legali) che “vietano” gli user genenrated content non moderati a causa della responsabilità che l’azienda mantiene rispetto ai contenuti pubblicati su un sito di proprietà? Anche nel caso in cui gli user genenrated content provenissero da una comunità medica, fossero debitamente firmati e resi disponibili solo ad una comunità medica che accede al sito tramite registrazione? Esiste un disclamer che possa essere utilizzato dall’azienda per scaricare la responsabilità?

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