
Di Facebook si parla sempre più spesso come del social network destinato a raggiungere e superare il successo di pubblico registrato da MySpace. E se, da un lato, la costante crescita del numero di utenti sembra confermare tale destino, dall’altro l’insoddisfazione recentemente manifestata dai media buyers non promette nulla di buono: molti di loro sembrano infatti aver male digerito la recente notizia che su Facebook la percentuale di clickthrough, ovvero delle volte che un utente clicca effettivamente su una pubblicità, è pari allo 0,04 per cento. In pratica sono 400 click ogni milione di pagine viste: meno della metà di MySpace, che registra un più dignitoso 0,10 per cento. La performance scarsa si deve in buona parte alla natura del target: lo studente del college è infatti mediamente squattrinato e per questo risulta piuttosto refrattario all’advertising, di qualsiasi natura esso sia.
Il sorpasso è la prova che un applicazione ben progettata vince su una che sembra essere fatta a casaccio. Il paradosso sta invece nel fatto che lo stile pulito rende facile l’identificazione del banner che viene quindi scartato o cliccato solo se veramente interessante e non per sbaglio come accade su MySpace.
Interessante, secondo lo studio controverso di Danah Boyd, Facebook sembrerebbe un SNS frequentato da persone meno popolane di MySpace.
Stavo per dire meno proletarie, ma questa interpretazione fatta dalla BBC
ha causato un mare di polemiche.
Altra cosa incredibile di Facebook è che, secondo alcune voci, dietro Facebook ci sarebbe addirittura la C.I.A. Leggenda metropolitana?
Sono molto utili i collegamenti tra sito web e area facebook, si possono usare come spazio riservato ai forum , molto carino quello dell’associazione velica su http://www.skipperarmatori.com !