
America on Line dà segnali contrastanti e vagamente contraddittori: da un lato si impegna nel lancio del portale Aol Italia (primo di altri 18 nuovi portali localizzati), seguendo un modello di business che da più parti viene da anni ritenuto defunto. Dall’altro entra ed esce dal web 2.0 senza apparentemente seguire una strategia coerente.
Facciamo un passo indietro: due anni fa il potente provider si era buttato a capofitto nella “nuova rete” prima acquisendo il nanopublishing network Weblogsinc, poi affidando al suo creatore Jason Calacanis il rilancio del portale Netscape. “Rilancio” realizzato dal giovane nanopublisher studiando, (o copiando secondo alcuni) la piattaforma di social news Digg.
Poi però Jason ha lasciato Aol e, mentre il nanopublishing network Weblogsinc ha continuato regolarmente a funzionare, l’esperimento Netscape è andato sempre peggio finché, recentemente, lo storico portale non è stato “ricollocato” con un assetto più tradizionale.
Un passo indietro di Aol rispetto al web 2.0? Forse. Di certo questa scelta mal si accorda con quella di lanciare proprio ora Propeller, un sito di “social News” nuovo ma non troppo, che eredita i meccanismi di funzionamento del portale Netscape e, quindi, copia a sua volta Digg senza tuttavia eguagliarne il valore.
Ora, dato per assunto che Netscape andava maluccio, sembrerebbe quasi che l’azienda americana abbia prima voluto scrollarsi di dosso l’ingombrante eredità di Calacanis (che peraltro non riusciva a gestire), per poi rilanciarsi a bomba nel social networking.
Già che c’era, poteva impegnarsi e fare un tantino meglio.
Update: mentre scrivo, digitando l’url del nuovo portale si ottiene questo.