
Dell venderà presto notebook e desktop con preinstallato il sistema operativo Ubuntu nella sua recentissima versione 7.10. La notizia merita una riflessione e un breve riepilogo delle puntate precedenti. Andiamo per punti:
1) è il luglio del 2006. Sommersa dalle critiche provenienti da ogni parte della rete, l’azienda americana spiazza tutti e cerca il dialogo: nasce il corporate blog One2One il cui nome (condiviso con un sito porno) viene presto cambiato nel più appropriato Direct2Dell.
2) Bastano pochi mesi per capire le potenzialità intrinseche al conversare con una comunità appasionata e preparata, oltre che numerosa. Dell fa un passo avanti e lancia Ideastorm, sito dove gli utenti possono proporre i propri suggerimenti e votare quelli degli altri, spingendo le idee più popolari in cima alla classifica del gradimento. Un anno dopo, il suo esempio viene seguito anche da Intel.
3) Tramite Ideastorm gli utenti chiedono, e ottengono, che Dell offra una linea dei propri computer con Linux preistallato in alternativa a Windows Vista.
Una scelta che ha pagato? La risposta deve essere affermativa se è vero che, oggi, la multinazionale annuncia come prossimo il lancio sul mercato di nuovi computer con preistallato l’OS Ubuntu, forte della sua recentissima versione 7.10.
Una scelta frutto della “conversazione” azienda-utente, maturata in un clima collaborativo che continua tutt’ora: non a caso la notizia che ubuntu 7.10 sarà sulle macchine Dell è stata data sul corporate blog Direct2Dell dove, tra le altre cose, si spiega anche come l’azienda stia lavorando gomito a gomito con la comunità open source per offrire agli utenti un prodotto stabile e completamente affidabile. Dulcis in fundo, esiste addirittura un wiki dove l’azienda statunitense condivide le informazione relative al progetto Linux-Dell.
Da prendere a esempio.