
Da qualche giorno è ufficialmente on line il blog di Piero Fassino. E’ molto, anzi troppo simile nella grafica al sito principale, che a sua volta sembra una brochure di carta incollata al mio schermo con il Vinavil.
Detto questo, nel nuovo “blog” di web2.0 c’è molto poco: pochi post (al momento 2, uno dei quali è solo un video dell’intervista con l’Annunziata), pochi link verso il “mondo esterno” e tutti istituzionali, non uno straccio di benvenuto, di presentazione, di dichiarazione d’intenti, di spiegazione insomma del perché l’Onorevole abbia deciso di fare un blog.
Non so voi, ma io sarei ben lieto di conoscere (e studiare) le sue motivazioni.
Ancora: non sono presenti indicazioni su cosa si debbano aspettare i suoi lettori o, cosa ancora più importante, su quali regole di convivenza (traduzione: policy) debba seguire chi desideri interagire con Piero Fassino attraverso i commenti. Manca persino l’indicazione che dica sotto quale licenza vengono rilasciati i contenuti. Eppure bastava chiedere qualche consiglio a Di Pietro.
Sono cose che succedono quando si avvia un progetto con poca convinzione. Peccato che né l’Onorevole né i suoi consiglieri sembrino comprendere un dato ogettivo: scendere nella blogosfera con un “blog” come quello in oggetto equivale ad andare in Parlamento indossando solo bermuda, canottiera e un paio di ciabatte.
Non un bello spettacolo.
solito blog elettorale, vedrai che sarà chiuso dopo le elezioni. quello di di pietro è senz’altro migliore come 2.0 ma non mi pare nemmeno un blog visto che l’autore non interagisce con i lettori.
…o ai consulenti di Di Pietro…
Più che altro io mi faccio una domanda ingenua…
Ma chi gestisce questi blog (da mediatore) percepisce un compenso?
Se la risposta è si…beh allora…
E’ un pò come la “favola” di italia.it