
L’annuncio è atteso per oggi: Aol acquisirà il “related content search engine” Sphere per una cifra che si aggira intorno ai 25 milioni di dollari.
Nato tre anni fa come motore di ricerca dedicato alla blogosfera, Sphere ha rapidamente “accusato” la concorrenza soverchiante di soggetti preesistenti (e ben affermati) sul mercato come Technorati o Google Blog Search.
Un nano tra i giganti, l’azienda non è stata schiacciata dai suoi competitor solo grazie alla lungimiranza del suo CEO Tony Conrad: questi ha saggiamente pensato di far evolvere il motore di ricerca in un servizio che, con un solo click, mostra al lettore altri post e articoli attinenti a ciò che sta leggendo. Più che un search engine, insomma, un generatore di link a contenuti correlati.
Due considerazioni: in primo luogo, l’esperienza di Sphere, culminata oggi in una ricca acquisizione, dimostra per l’ennesima volta che entrare in un mercato già affollato clonando un servizio preesistente è generalmente un suicidio. Fondamentale è invece diversificare il proprio business e occupare (o creare) nuove nicchie di mercato. Può sembrare un’ovvietà ma non lo è, specie quando si parla di business online.
In secondo luogo, in un’ottica commerciale la forza di Sphere sembra essere anche il suo principale limite. Un motore di ricerca che attinge alla Rete per generare link correlati e fornire approfondimenti al lettore in realtà non fa altro che portare l’utente fuori dal sito di partenza, mentre l’interesse di chi gestisce un sito commerciale o d’informazione è, all’opposto, trattenerlo nelle proprie pagine il più a lungo possibile. Solo così si generano quelle fondamentali pagine viste (e banner impression) che tanto stanno a cuore alle agenzie pubblicitarie.
Da qui il paradosso: Sphere è ottimo per il lettore, che può disporre di un numero maggiore e diversificato di informazioni utili, mentre è potenzialmente dannoso per quanti basano il proprio business online del tutto o in buona parte sulla raccolta pubblicitaria (la stragrande maggioranza).
A questo punto la domanda sorge spontanea: Aol aquisice Sphere per “azzopparlo” limitandone l’indicizzazione solo ai siti del proprio network, oppure intende sfruttarlo a piena potenza dandosi letteralmente la zappa sui piedi?