Web2.0, pubblicità e ipocrisia

Credevo fosse solo un vizio tipicamente italiano, ma mi sbagliavo: quella di sbandierare la propria verginità di blogger duri e puri, di proclamarsi alfieri dell’obiettività solo perché non condizionati da eventuali accordi pubblicitari, è un’abitudine anche statunitense.

L’esempio ce lo fornisce Robert Scoble, blogstar americana salita agli onori delle cronache bloggando dal cuore di Microsoft, che nel 2006 sosteneva con decisione come la pubblicità su un blog distruggesse inevitabilmente la credibilità di chi lo edita.

Stiamo parlando di quello stesso Scoble che grazie al suo blog – e meritatamente, intendiamoci – si è conquistato fama e visibilità nella Rete planetaria. Quello stesso Scoble che, lo scorso 30 aprile, ha introdotto inserzioni pubblicitarie sul suo blog ed ora, non contento, sta sperimentando messaggi pubblicitari “fatti in casa” (vedi foto) anche sulla piattaforma di micro-blogging Twitter, dove vanta quasi 22.600 contatti.

Ora chiariamoci: io ritengo sacrosanta la pubblicità sui blog e da tempo mi chiedo quale modello di business abbiano in mente i creatori di Twitter per monetizzare l’enorme successo della loro piattaforma. Quindi in questo senso trovo appropriate le scelte e utilissimi i recenti esperimenti di Scoble.

Quello che invece non tollero è, negli Stati Uniti come in Italia (dove abbonda), l’ipocrisia.

Per sapene di Più:
– Techchrunch: Scoble Sellout Part Three? – Twitter Adverts

2 pensieri su “Web2.0, pubblicità e ipocrisia

  1. ovviamentelucio

    Ma perchè io (spettatore) dovrei essere interessato alla qualità sgranata di tipica del web ma in tv? Oppure, per lo stesso motivo, perchè dovrei interessarmi ad un contenuto dedicato ad altro medium (come un film o una partita) guardandolo sul cellulare?

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  2. wolly

    Come ho sempre detto e sostenuto non c’è nulla di male ne a fare pubblicità e neppure a recensire prodotti regalati o dietro un compenso, basta essere chiari e spiegarlo ai propri lettori.
    Mi sembra sia un problema diffuso visto che alcuni stati (UK mi sembra) abbiano deciso di regolamentare per legge la cosa.

    P.S.: quando rendi usabile il tuo blog eliminando i captcha ottici ? 🙂

    ciao

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