Peter Bart, direttore della popolare rivista americana Variety, ha da poco aperto un blog personale.
Due le cose degne di nota: la prima è che la rivista più influente nel rutilante mondo hollywoodiano vanta già una forte e articolata presenza online, per rafforzare la quale non sembra aver lesinato fino ad oggi negli investimenti.
La seconda è che, nel claim del blog che porta il suo nome, il giornalista ha sentito il bisogno chiarire che il nuovo spazio digitale ospiterà la sua “unfiltered opinion”.
Un’affermazione, questa, che suggerisce una semplice domanda: se qui l’opinione è “unfiltered”, sul giornale invece è “filtered”? E se sì, come e in che misura?
Per saperne di più:
– Il blog di Peter Bart
è lo stesso dubbio che ho per i blog dei giornalisti del gruppo espresso, per fare un nome.