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Licenziare l’agenzia PR con un commento

Rafat Ali è noto ai più per essere “Founder, Publisher & Editor” del seguitissimo blog Paidcontent.org. Lo scorso 20 agosto il blogger è stato oggetto di una (peraltro leggera) presa in giro ad opera di Dan Frommer che, dalle pagine di Silicon Alley Insider (SAI), ha rilanciato un comunicato stampa emesso a nome del signor Ali dalla sua agenzia PR, la “Brainerd Communicators”. Nel testo incriminato, si attribuiscono al blogger affermazioni sul futuro della digital music industry giudicate da Frommer (secondo me a ragione) un po’ sciocche.

La risposta di Ali non si è fatta attendere. Furibondo, questi ha reagito commentando per primo il post in questione con poche ma letali parole:

“I hate our agency. They’re morons. There is a reason why we’re getting rid of them.”

Che non si tratti di una semplice battuta ma del reale intento di disfarsi dell’agenzia PR, sembrerebbe confermarlo un successivo post in cui ancora Frommer dà conto di un’accorata richiesta di “rettifica” delle proprie affermazioni inviatagli dalla stessa Brainerd:

Rafat was responding to a post we wrote about a PR pitch that Brainerd sent out that made Rafat look a bit silly, at least in our eyes.

We didn’t mention Brainerd in our post on that pitch–we stripped out the identifying info and simply included a screen shot of the pitch itself. But the sting of getting fired in a blog comment apparently sent the folks at Brainerd over the edge.

In an email, Brainerd Managing Director Michele Clarke asked us for a “correction” based on an apparent “mischaracterization” of the firm in our post. (Again, we never mentioned the firm, so Michele was presumably referring to Rafat’s characterization of his agency–which he never named–as “morons.”)

Un aneddoto gustoso che, in primo luogo, dice molto sulla brutalità con cui i giovani imprenditori americani del web 2.0 gestiscono pubblicamente le “crisi d’immagine”, condannando senza alcuna remora la propria agenzia Pr alla gogna mediatica quando lo ritengono necessario; in secondo luogo, l’episodio suggerisce una domanda: cosa sarebbe successo se la stessa cosa fosse accaduta oggi in Italia, con imprenditori e Pr manager nostrani come protagonisti?