
Nel mondo virtuale di Linden Lab c’è di tutto, dunque non poteva mancare neanche la versione digitale dei casinò e del gioco d’azzardo in generale. E anche se il settore muove ancora cifre relativamente piccole (almeno in dollari veri), pare che il fenomeno abbia destato la preoccupata attenzione dell’FBI, decisa a indagare ed eventualmente impedire possibili attività illecite. Un atteggiamento repressivo in linea con la legge contro le scommesse on-line votata la scorsa estate dal senato americano. Dal canto loro, i responsabili di Linden Lab al momento si difendono adducendo due motivazioni: la prima è che avrebbero più volte invitato l’FBI a vistare Second Life per valutare eventuali violazioni della legge e, nel caso, per elaborare una strategia comune contro i trasgressori. La seconda, più interessante, è che Linden Lab, pur volendo, non avrebbe gli strumenti “to monitor or prevent gambling in Second Life”. Un argomento che, se fossi in loro, non sbandiererei tanto davanti alle autorità americane, non proprio note per la loro tolleranza verso le violazioni della legge. A occhio e croce, potrebbe essercene abbastanza perchè le autorità gli facciano chiudere baracca e burattini.