
Se siete un “gruppo emergente”, forse conoscete già le storture e gli ostacoli di cui è disseminato il rutilante mondo delle produzioni musicali. Se invece amate la musica, sarete probabilmente stanchi di ascoltare alla radio frotte di inutili brani commerciali.
E se però fino a ieri non potevate fare nulla per contrastare il “sistema”, oggi la rete e il social networking vengono ancora una volta in vostro aiuto portando in dote un nuovo, e si direbbe più democratico, modello di business. L’esempio ce lo fornisce “Sell a Band“, sito che potremmo definire di “social music production”, dove i fan possono “votare” le loro band emergenti preferite donando 10 dollari alla loro “causa”.
Il denaro elargito viene accumulato in un “salvadanaio” e, se la cifra raggiunge quota 50mila dollari, Sell a Band impiega quel denaro per sostenere il gruppo votato nella produzione di un CD. Una volta registrato, quest’ultimo sarà prima di tutto inviato a tutti i “votanti”, che in pratica rientrano della loro spesa iniziale. La band ha poi la possibilità di acquistare altre copie a prezzo di costo per rivenderle, mentre Sell a Band venderà a sua volta il “disco” tramite il sito ed altri canali, condividendo gli introiti con gli autori.
Un modello di business innovativo, che fa del bene a tutti: alle band emergenti perchè da loro una ghiotta occasione; agli utenti perchè possono finalmente scegliere e, nel loro piccolo, influenzare democraticamente il processo produttivo della musica; al mercato, che ritrova in rete la vitalità e la dinamicità ormai perdute da tempo.
(Grazie a Feba, fonte impagabile)