Pregi e difetti del Mi.To official blog

il blog fiat dedicato alla nuova alfa romeo Mi.To

Trovo interessante il nuovo “blog” made in FIAT e dedicato alla futura Alfa Romeo Mi.To. Contemporaneamente, resto interdetto di fronte a certe soluzioni tecniche adottate dall’azienda che lo ha realizzato, LBI IconMedialab.

E’ vero: da anni vado ripetendo che il blog è uno strumento di comunicazione flessibile e che, come tale, può essere personalizzato ed adattato alle esigenze più varie. A patto però di non snaturare troppo lo strumento con soluzioni che, come per alcuni versi avviene in questo caso, ne diminuiscano l’efficacia comunicativa. Ma andiamo per punti:

1) La home: vi potrà sembrare strano, ma il blog non è in home. L’utente che arriva sul sito trova:

  • l’immagine dell’automobile;
  • il link a un contest (vedi più avanti);
  • la scelta della lingua (italiano e inglese);
  • tre “categorie” (tecnologia, brand, design) che sovrastano altrettanti titoli di contenuti prodotti dal “Mi.To team”. Attenzione però: i titoli dei post non sono linkati e si accede alla loro lettura solo cliccando “leggi tutto” a fondo pagina.

2) Il blog dov’é?: Nascosto nel secondo livello del sito. Vi si accede non grazie a un link diretto, ma passando per uno dei tre post evidenziati nella home. Alla faccia della navigazione “user friendly”, verrebbe da dire. Una volta entrati si scopre che:

  • é un blog a tre colonne con a sinistra “accesso utente registrato”, “blogroll” e “post più letti”; a destra i link ai feed e la “tagcloud”;
  • la colonna centrale porta un elemento di novità perché è sovrastata dalle “categorie”, che in genere si trovano nelle colonne laterali. Un assetto originale e tuttavia assai vincolante, perché di fatto annulla la possibilità di aggiungere nuove voci in futuro;
  • il team si presenta autore per autore con tanto di foto e bio, salvo poi firmare con nome collettivo (Mi.To Team) i post. Avanti ragazzi! Ci avete già messo nome e faccia, adesso associateli ai contenuti e siamo a posto;
  • esistono tre tipi di utenti: quelli interessati solo a commentare, quelli che vogliono partecipare al contest e coloro che desiderano fare entrambe le cose. Ciononostante esiste un unico form di registrazione per tutti, dove peraltro ogni campo è obbligatorio. Traduncendo: se il tuo scopo è commentare un post, devi comunque iscriverti al contest e inventare qualcosa da mettere nel campo “Perché vuoi essere tu a svelare la nuova Alfa Mi.To?”, altrimenti non vai avanti.

3) Il contest: l’idea, a dire il vero molto carina, è selezionare attraverso internet un gruppo di appassionati ai quali mostrare la Mi.To prima di chiunque altro. La selezione si basa su un contest al quale l’utente si registra online, spiegando in poche righe la ragione per cui lui e non altri dovrebbero essere scelto come “ambasciatore” della Rete e invitato a visitare il centro progettazione dell’Alfa Romeo. Il risultato è una galleria di immagini e commenti “user generated” che alimenta il flash in home e fa anche da “testata” per il blog nel secondo livello.

4) Un bilancio:

  • Good: Fiat torna a coinvolgere la community online dei potenziali clienti nel lancio di una nuova automobile. La storia ci insegna che il successo è praticamente garantito; il contest è intelligente, originale e, in base al numero e al tono dei commenti, sembra riscuotere un ottimo successo di pubblico; il tono dei post è informale e il linguaggio usato appare adatto al target di riferimento.
  • Bad: il blog è nascosto; l’accesso dalla home è macchinoso; le categorie sono disposte in modo inusuale, disorientante per il lettore e vincolante per gli editor; i post sono firmati con nome collettivo e non dal singolo autore; la registrazione necessaria per lasciare commenti forza di fatto la partecipazione al contest; non esiste una policy per i visitatori; il blog è poco aggiornato ed partito tardi, quando invece avrebbe dovuto seguire l’auto sin dalla prime fasi dela sua realizzazione.
  • Maybe: Fiat sembra avviata verso un nuovo successo di comunicazione online, ma deve fare attenzione: quando si coinvolgono gli utenti, bisogna farlo con sincerità e non solo a parole, altrimenti si finisce col deluderli e perderne la fiducia. Mi riferisco a quando, nel recente passato, FIAT ha fatto ricorso al crowdsourcing proprio per trovare un nome alla nuova auto di casa Alfa Romeo: peccato però che il nome scelto dagli utenti, “Furiosa”, non sia piaciuto ai “decisori” e che questi abbiano preferito scegliere altro.

    Il senso è: se fate partecipare il pubblico e davvero mirate ad un approccio “user centered”, allora siate pronti e disponibili ad ascoltare quello che gli utenti chiedono.

Altrimenti lasciate perdere.

Per saperne di più:
– Mi.To Official Blog

Via Quanteruote

2 pensieri su “Pregi e difetti del Mi.To official blog

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