Archivi categoria: corporate blogs

Lande desolate: i blog (semi)abbandonati di Accenture

Ieri scrivevo di come le aziende dovrebbero usare i loro corporate blog per guidare, consigliare e rassicurare il loro stakeholder nell’ora buia della crisi.

Nel fare una ricognizione dei principali siti statunitensi mi ero imbattuto non in uno, ma in ben undici corporate blog pubblicati dalla Accenture. Vale la pena presentarveli, numeri alla mano:

Accenture’s Blog on Accelerating High Performance Business: l’ultimo post pubblicato risale al 7 luglio, quello immediatamente prima al 31 gennaio

Technology
Accenture’s Blog for Green IT: lanciato il 2 ottobre vanta ben due post pubblicati
Accenture Blog for Internal IT: un solo post, pubblicato il 5 settembre
Accenture Oracle Solutions Blog: l’ultimo post pubblicato porta la data del 17 agosto
Ed Gottsman Blog: l’ultimo post pubblicato porta la data del 12 settembre


Communications and Hi Tech

Convergence Insights: l’ultimo post pubblicato porta la data del 10 luglio
Trivergence Blog: l’ultimo post pubblicato risale all’11 luglio

Careers
Experienced Consultants Blog: ultimo post pubblicato il 21 luglio. Quello precedente risale al 20 maggio
Consulting Analyst Video Blog: l’ultimo post pubblicato porta la data del 18 settembre. Quello immediatamente precedente è datato 26 agosto. Sono due video accompagnati da un titolo
Graduate Careers in Consulting: l’ultimo post risale al 21 luglio
Graduate Careers in Outsourcing: l’ultimo post pubblicato risale al 2 ottobre. Un buon risultato anche considerando che il blog ostenta anche una mirabolante (rispetto agli altri) media di due post al mese

Sono numeri che parlano da soli: non resta che chiedersi perchè in Accenture insistano a farsi del male tenendo online questo scandalo e perché, non contenti, abbiano aggravato la situazione scegliendo una grafica pressoché identica per ogni blog.

Se ci finisci dentro (e può accadere solo per caso o sfortuna), non capisci in quale degli undici gioielli ti trovi finchè non ne leggi il titolo.
In ogni caso basta controllare la data dell’ultimo post e, perlomeno, si ha la sicurezza di essere in un blog Accenture.

Il corporate blog di Delta Air Lines

Il blog della Delta Air Lines è attivo dall’agosto dello scorso anno. Nella sua (piuttosto stringata) presentazione, si legge:

“The Delta blog will take you under the wing and behind the scenes sharing stories on ideas, changes, our people, and their working lives. Got an idea for a story? Give us a buzz”.

E’ un blog multiautore al quale contribuiscono diverse figure interne all’azienda, dall’archives manager, che in un post pubblica la foto d’epoca del primo bambino nato a bordo di un aereo Delta, a Jacob Morris, il cui ultimo post è in realtà un piccolo sondaggio tra i lettori per avere feedback sulla nuova carta d’imbarco.

Peccato solo che, per riuscire a leggere il profilo di un editor (vedi esempio), ci si debba necessariamente imbattere in uno dei suoi post e cliccare sul suo nome. Un link all’elenco degli autori nella sidebar del blog non avrebbe per nulla guastato.

La grafica è forse un po’ troppo povera, ma in linea con la brand identity della compagnia. La pubblicazione avviene con regolarità e ammonta in media a tre post a settimana, mentre per lasciare commenti l’utente deve registrarsi. Non manca, infine, la funzione “share this” che consente di segnalare con un semplice clik un singolo post sui principali siti di social bookmarking.

Leggendo vari post, ne ho apprezzato il tono informale e capace, a mi avviso, di coinvolgere nel dialogo il lettore. Interessante anche il blogroll, dove sono segnalate diverse risorse e quasi tutte esterne alla compagnia.
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Coca-Cola Conversations blog, ovvero mettere l’editor giusto al posto giusto

All’inizio di quest’anno, l’arcinota Coca-Cola Company inaugurava il suo primo corporate blog, Coca-Cola Conversations.

Visitandolo, ciò che immediatamente colpisce sono la semplicità grafica e come essa faccia da contraltare alle sontuose campagne di marketing e comunicazione cui l’azienda ci ha abituati in oltre un secolo di storia.

Vorrei tuttavia attirare la vostra attenzione su un altro aspetto, a mio avviso molto più importante: la scelta dell’editor. Il blogger si presenta così:

“I’m Phil Mooney, director of the Archives at The Coca-Cola Company for the last 30 years. If you’re not familiar with the term Archives, you could say I’m the Company’s chief historian.

Over the last three decades, I have documented the history of the Company and its impact on commercial, social and cultural history. This blog gives me an opportunity to share some of those stories with you”.
.

Primo colpo di genio: non volendo evidentemente affrontare tematiche relative all’industria e al business in cui opera l’azienda, il management ha scelto di aprire comunque un presidio nella blogosfera dedicato – per dirla con il claim aziendale – al “lato Coca-Cola della vita”.

Insomma: decenni di comunicazione creativa hanno fatto di Coca-Cola un pezzo del nostro vissuto ed immaginario, e ora Mooney è lì che ci racconta, documenti alla mano, come e perché questo è stato possibile.

Secondo colpo di genio: la vera chicca del blog risiede nell’aver messo l’editor giusto al posto giusto. In qualità di storico ed archivista per Coca-Cola, Phil Mooney si configura come

  • – un interno che parla dal cuore dell’azienda;
  • – un’appassionato che conosce, condivide e veicola i valori legati al brand Coca-Cola;
  • – un editor le cui competenze coincidono perfettamente con i temi del blog e che, di conseguenza, ne “incarna” letteralmente il piano editoriale.
  • – una fonte inesauribile di informazioni dettagliate e documentate per la gioia degli estimatori

Quando dico che un’azienda, per entrare nel web2.0, dovrebbe trovare al proprio interno le voci giuste per raccontare se stessa, è proprio di questo che parlo.

USA, i pessimi blog dell’Association of National Advertisers

Da ben tre anni l’americana Association of National Advertisers (ANA, 400 aziende che gestiscono in totale 9mila brand), presidia (a modo suo) la blogosfera.

Inizialmente c’era solo un blog, ANA Marketing Musings, edito dal CEO Bob Liodice in persona, poi l’iniziativa deve aver preso la mano ai responsabili dell’associazione che, ebbri della prima esperienza, hanno pensato bene di aprirne altri due: l’ANA Regulatory Rumblings, edito dall’Executive Vice President Dan Jaffe, e il blog multiautore ANA Marketing Maestros.

A conti fatti, tale scelta mi appare difficilmente comprensibile: se infatti lo scopo dichiarato era avviare una costruttiva conversazione con opinion leader e stakeholder, quel “deserto dei tartari” che sono i commenti dei tre blog sarebbe dovuto bastare a chiunque per capire che l’operazione era andata a buca.

Non ai dirigenti dell’ANA, evidentemente, che preferiscono continuare a farsi del male. Vediamo perché:
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Mr Marriott blogga dell’attentato a Islamabad

Come i lettori più assidui di Blogs4biz sanno da tempo Bill Marriott, Chairman e CEO dell’omonima catena internazionale di alberghi appena colpita da un terribile attentanto in Pakistan, ha un blog.

Quando ebbi modo di recensire il sito la prima volta un anno fa scrissi:

Il signor Marriott posta circa una volta a settimana e scrive sia del business che ha creato e dirige, sia di temi più generali come la politica sull’immigrazione del governo Bush.

e poi ancora:

Il tono e il formato dei post tradisce un’implacabile revisione da parte dell’ufficio pr aziendale, mentre la grafica del sito appare piuttosto anonima, rivelando forse un’eccessiva ansia di far assomigliare il blog al sito ufficiale della catena alberghiera. Insomma, un pizzico di personalità in più non avrebbe guastato.

Ad oggi il mio giudizio non è cambiato, specie rispetto al tono con cui i post sono scritti. Di buono c’è che, ad un anno di distanza dalla mia recensione, il blog è ancora lì a testimoniare che aprirlo non era stato un capriccio del momento.

Meglio ancora: seppure con un linguaggio fin troppo composto e ufficioso, Mr Marriott usa il suo blog prima per dare notizia dell’attentato (con un comunicato stampa) e poi per commentare questa “senseless tragedy” esprimendo dolore per coloro che sono morti nell’attacco, solidarietà ai sopravissuti e sostegno a chi in queste ore lavora tra le macerie per riportare ordine.

Immagino vi sembri ancora poco, e forse avete anche ragione. Resta il fatto che, qui in Italia, un manager di quel livello che sia capace (leggi: abbia il coraggio) di fare altrettanto, io non l’ho ancora incontrato.

Video-intervista con Massimo Cavazzini, web manager di Tre Italia e (soprattutto) blogger

Consulente e giornalista specializzato nelle Telecomunicazioni fisse e mobili, Massimo Cavazzini è un blogger di “frontiera”. Definisce il suo blog, Telcoeye, uno spazio “personale” dove ama scrivere di ciò che lo appassiona e lo interessa ma, in qualità di Web Manager di 3 Italia, spesso si è trovato a rispondere davanti utenti e blogosfera delle scelte di mercato operate dalla sua compagnia.

Accade sempre più spesso: cresce il numero di blogger italiani e con esso la probabilità che tra loro ci siano dipendenti di aziende oggetto di attacchi e critiche. Alcuni di loro preferiscono tacere e lasciare la parola all’ufficio PR. Altri, pur preferendo tenere separati il pubblico e il privato, si sentono in dovere di (o si trovano giocoforza a) prendere posizione, specie se hanno le competenze necessarie a parlare.

Cavazzini, ad esempio, si è trovato suo malgrado al “centro dell’azione” quando il popolo della Rete si è scagliato contro lo SkypePhone di 3 Italia.
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Il corporate blog di TUI Italia

Succede raramente, ma quando scopro l’esistenza di un corporate blog italiano decente mi torna il buonumore. E’ il caso di TUI Blog, finestra sul web 2.0 di TUI Travel Italia aperta dall’azienda per creare un ponte tra sé ed “utenti, giornalisti, curiosi e chiunque voi siate”.

Dal punto di vista tecnico il blog è ben fatto: ha una grafica chiara e leggibile che saggiamente richiama la semplicità e i colori del sito ufficiale. Privo di fronzoli, è costruito sulla solida architettura di WordPress, ha i commenti aperti, consente i trackback e integra un plug-in che facilta agli utenti la condivisione dei post su vari network sociali e siti di social bookmarking.

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RidExperience.it, il corporate blog di Metzeler

Nuovo debutto aziendale nella blogosfera italiana: la Metzeler, “storica casa di pneumatici da moto”, lancia il corporate blog RidExperience.it per creare un

“moto raduno virtuale permanente, un luogo d’incontro, scambio e condivisione, una bacheca per gli appuntamenti, un salotto in cui tutti possono raccontare le proprie ride experiences, vedere foto e video, condividere prima di tutto la passione per le due ruote e per quel senso di libertà che solo il vento in faccia e l’asfalto che scorre veloce possono regalare”.

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Pregi e difetti del Mi.To official blog

il blog fiat dedicato alla nuova alfa romeo Mi.To

Trovo interessante il nuovo “blog” made in FIAT e dedicato alla futura Alfa Romeo Mi.To. Contemporaneamente, resto interdetto di fronte a certe soluzioni tecniche adottate dall’azienda che lo ha realizzato, LBI IconMedialab.

E’ vero: da anni vado ripetendo che il blog è uno strumento di comunicazione flessibile e che, come tale, può essere personalizzato ed adattato alle esigenze più varie. A patto però di non snaturare troppo lo strumento con soluzioni che, come per alcuni versi avviene in questo caso, ne diminuiscano l’efficacia comunicativa. Ma andiamo per punti:

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Checkout, il corporate blog di Wal-Mart

checkout il blog di wal-mart

CheckOut non è solo un corporate blog di Wal-Mart. ChekOut è la dimostrazione che un’azienda può realmente imparare dai propri errori e fare meglio. Anche nella blogosfera.

Non è passato molto tempo da quando lo scandalo dei fake blog di Wal-Mart realizzati da Edelman ha fatto epoca. Come forse ricorderete, si trattava di falsi blog creati ad arte dalla PR Agency statunitense e spacciati per spontanee manifestazioni di affetto da parte di una clientela entusiasta. L’inganno venne presto smascherato e l’operazione si trasformò inevitabilmente in una debacle mediatica per i protagonisti.

Non in vano a quanto sembra.

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