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Nelle stanze degli editor Mondadori /2: Francesco Anzelmo racconta Malcolm Gladwell

Secondo video della serie “Nella stanza dell’editor” realizzata per Libri Mondadori. In questa puntata Francesco Anzelmo, direttore editoriale della saggistica Mondadori, racconta il geniale Malcolm Gladwell attraverso il suo ultimo lavoro, “Avventure nella mente degli altri“.

Avventure nella mente degli altri presenta diciannove brevi saggi in cui l’autore dà sfogo alla sua insaziabile curiosità per il quotidiano che lo circonda. Troviamo la storia agrodolce dell’inventore della pillola anticoncezionale, che tentò invano di rendere bene accetta la sua creatura alla Chiesa cattolica, e l’avventura nel marketing di Howard Moskowitz, quando scoprì il principio che “la gente non sa che cosa vuole” e lo applicò alle ricerche di mercato nel campo dei sughi pronti. Facciamo la conoscenza di Ron Popeil, il re della cucina americana, mentre vende girarrosti, e indoviniamo i segreti di Cesar Millan, “l’uomo che sussurra ai cani”, capace di calmare animali selvaggi con il tocco della mano.

buona visione

Interview: Paul Steiger on ProPublica

Paul steiger - foto di Luca sartoniPaul Steiger is editor-in-chief, president and chief executive of ProPublica, first online news site to win a Pulitzer Price. Today he gave a speech during the International Journalism Festival of Perugia and then I had the chance to interview him for the Festival official webtv.

My questions were:

1) Your definition of ProPublica in very few words.
2) What is ProPublica business model?
3) Newspaper are struggling to survive. Are paywalls the right solution?
4) When online, people are using more and more tools to filter news. Someone says there’s the risk of an echo chamber phenomenom, where the reader can live their entire life without encountering a different opinion. Do you think it’s true?
5) We are used to think that the Internet revolution is based on a “one to one” conversation, but experiences like yours are proving that the “one to many model” is still powerful. What do you think will be the evolution of this paradigm?
6) Is there a chance you will localize Propublica in other countries? In Italy for example?
7) Are you going to save Journalism?

Enjoy.

Zuckerberg e la fine della privacy

Secondo Mark Zuckerberg, la privacy è un concetto sostanzialmente superato. Durante una recente intervista con Michael Harrington, l’arcinoto fondatore di Facebook ha infatti affermato che, se dovesse lanciare oggi la sua piattaforma di social networking, tutte le informazioni relative agli utenti sarebbero di default pubbliche invece che private.

Il perché è presto detto:

People have really gotten comfortable not only sharing more information and different kinds, but more openly and with more people. That social norm is just something that has evolved over time.

Insomma, il costume è cambiato e oggi le persone che si connettono online per interagire tra loro preferiscono condividere piuttosto che nascondere. Per questo lo scorso dicembre, quando il management di Facebook ha mutato radicalmente i criteri di gestione della privacy dei propri utenti (favorendo di fatto le pubblicazione di informazioni personali e suscitando non poche polemiche), l’intenzione era semplicemente adeguarsi alle nuove norme sociali.

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Un anno di social media in pillole

“2009 in Social Media” è un video godibile che riepiloga a suon di vignette molti degli avvenimenti che hanno animato i media sociali nell’anno che sta per chiudersi.

La sequenza, realizzata da Rob Cottingham di Social Signal, si apre con l’elezione del primo presidente degli Stati Uniti “social media savy” e procede raccontando con pungente ironia fatti come la violazione di molti VIP account su Twitter, il sorpasso di Facebook ai danni di MySpace, la comparsa di Google Latitude e Google Wave, o ancora la chiusura di Geocities, lo scandalo Domino’s Pizza e l’uso di Twitter come megafono della protesta in Iran.

Uno sguardo critico e divertito sul 2009 che, pur senza voler essere esaustivo (non si parla ad esempio dell’enorme eco avuta dalla morte di Michael Jackson), si propone come un promemoria da consultare riflettendo e sorridendo mentre ci prepara ad affrontare un 2010 ormai alle porte.

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LeWeb 2008 recap /2

Le mie considerazioni a caldo (si fa per dire) su tono e livello di LeWeb08 le trovate nel post precedente. Prima di segnalare gli interventi meglio riusciti del secondo giorno, segnalo il dolente post di Loic e Geraldine Le Meur, dove i due organizzatori della Kermesse si scusano per le (molte) cose andate storte.

Era nell’aria: tutte le persone che ho incontrato mentre ero a LeWeb si sono lamentate dell’organizzazione e, leggendo oggi il mea culpa di Le Meur, avevano ben ragione.

Detto questo, il problema più grave mi sembra sempre e comunque la distanza qualitativa che separa i talk di quest’anno da quelli, davvero notevoli, dell’anno scorso.

In ogni caso, lascio giudicare voi: ecco una selezione dei talk a mio avviso più interessanti tenuti sul main stage durante il secondo giorno:

1) Marc Canter, CEO Broadband Mechanics, modera da par suo un panel con nomi di tutto rispetto: c’è David Glazer, Director of Engineering per Google; Jeff Hansen, General Manager responsabile Services Strategy per Live Mesh (Microsoft); Dave Morin, Senior Platform Manager sul libro paga di Facebook; David Recordon di SixApart e Max Engel di MySpace.
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2) Bello è appassionante l’intervento di Chris Anderson (non il direttore di Wired ma l’omonimo Curatore della Technology Entertainment Design Conference) sulla “connettività globale” e il futuro dei bambini.
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3) Marissa Mayer, vice presidente della divisione Search Products and User Experience di Google, presenta al pubblico di LeWeb le Zeitgeist di Google per il 2008 e parla del futuro prossimo del motore di ricerca più usato al mondo.
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4) Assolutamente imperdibile è il video con la performance on stage di Gary Vaynerchuk (Wine Library TV.com), forse il più inconsueto, irriverente e divertente Sommelier mai comparso in video, salito agli onori della cronaca grazie (come al solito) al usccesso ottenuto on line. Il filmato consta di due parti: nella prima viene intervistato da Loic Le Meur, mentre nella seconda dà vita una puntata live del suo programma dedicato ai produttori di vino.
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5) LeWeb 2008 si chiude con il palco gremito di volti noti e notissimi della blogosfera. E’ la gang di Dan Gillmore (Arrington, MacLeod, Le Meur, Scoble, Searls, Canter), che dà spettacolo live e delizia gli astanti con qualche dura contrapposizione.
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LeWeb 2008 recap /1

Come già le precedenti edizioni, anche LeWeb08 si configura come l’evento su Internet e web 2.0 più importante organizzato ad oggi in Europa.

Precisiamo: la qualità di talk, tavole rotonde e keynote non è superiore per esempio a quella offerta dalla WebExpo della O’Reilly Media, e anzi quest’anno mi sembra vagamente sottotono. A fare la vera differenza sono il numero di “personaggi” partecipanti e la facilità con cui è possibile raggiungerli, parlare con loro, intervistarli.

L’evento organizzato da Le Meur supera insomma gli altri soprattutto perché riesce a riprodurre off-line i meccanismi del social networking.

Ciò detto, riassumo (molto) schematicamente gli interventi che mi sono sembrati più rilevanti per dare un’idea di cosa si è parlato. Includo un link al video originale, per coloro che conoscono l’inglese e desidarno approfondire.

Prima però è bene ricordare che anche qui, come già alla Berlin Web2.0 Expo di fine ottobre, la parola “crisi” è stata forse il termine maggiormente ricorrente. La novità rispetto a Berlino è che ora tutti sembrano d’accordo nel dire che il peggio deve ancora venire, e lo farà proprio nel 2009.

C’è poco da stare allegri.

Di seguito gli interventi a mio parere più rilevanti:

1) Dan’l Lewin, Corporate Vice President for Strategic and Emerging Business Development di Microsoft, ha raccontato BizSpark, progetto in virtù del quale l’azienda di Redmond offre ad alcune selezionate startup tre anni di fornitura software gratuita.

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2) David Weinberger, co-autore del Clutrain Manifesto, affronta da par suo il delicato tema di come cambia la leadership nell’era del web2.0: cita anche (ed ovviamente) il “caso Obama” ed il ruolo che i social network hanno avuto nella sua comunicazione online.

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3) Intervistato da Loic Le Meur, Nikesh Arora, President, EMEA Operations e Vice President di Google UK, si accontenta ricordare che Google offre sostegno all’innovazione e anche l’azienda madre del motore di ricerca più usato al mondo è nata in un periodo di vacche magre. Un incoraggiamento per i presenti tentato ma non riuscito, visto che di Google oggi ce n’è, e ce ne può essere, uno solo.

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4) Amit Kapur, Chief Operating Officer di MySpace, annuncia tra loe altre cose una il prossimo arrivo di una MySpace Toolbar, strumento pensato per rendere meglio fruibili alcune funzionalità disponibili agli utenti del social network.

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5) Altro intervento interessante è stato quello di Linda Avey, co-fondatrice di 23AndMe, azienda famosa nel mondo per aver creato un Kit fai da te con cui rilevare il proprio DNA, spedirlo e ricevere in cambio informazioni relative alla propria salute. La notizia è che il servizio si espanderà presto in altri paesi oltre all’America.

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6) Merita ovviamente menzione anche l’inedito intervento dello scrittore Paolo Coelho, il quale ha raccontato la sua scelta di diffondere gratuitamente alcune sue opere in Internet via Bittorent. “Share to get revenue” dice Coelho, secondo cui l’aver condiviso parte delle proprie opere online non ha danneggiato ma anzi incrementato le vendite dei suoi libri.

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Mutazioni Digitali e Long Tail: il video dell’evento

Come anticipato, sabato sera ha avuto luogo a Roma il secondo incontro del ciclo “Mutazioni Digitali”, incentrato sulla teoria della Coda Lunga.

Alla conversazione hanno preso parte Luca Alagna, esperto di Interaction Design, Alessandro Quadrino, amministratore delegato Garamond, Andrea Genovese, direttore 7thFloor;, Daniele Di Gennaro, amministratore delegato di Minimum Fax ed il sottoscritto.

Insieme abbiamo discusso, agevolati dalla sapiente conduzione di Antonio Pavolini e Marco Traferri, di come la rete stia cambiando la fruizione e la creazione di cultura e informazione, favorendo l’evoluzione del mercato dei contenuti e l’affermazione di nuovi modelli di distribuzione sempre più
disintermediati.

Il video integrale dell’incontro, realizzato dall’onnipresente Dolmedia, dura circa un’ora e mezza ed è già disponibile online.

Buona visione.

Video-intervista con Massimo Cavazzini, web manager di Tre Italia e (soprattutto) blogger

Consulente e giornalista specializzato nelle Telecomunicazioni fisse e mobili, Massimo Cavazzini è un blogger di “frontiera”. Definisce il suo blog, Telcoeye, uno spazio “personale” dove ama scrivere di ciò che lo appassiona e lo interessa ma, in qualità di Web Manager di 3 Italia, spesso si è trovato a rispondere davanti utenti e blogosfera delle scelte di mercato operate dalla sua compagnia.

Accade sempre più spesso: cresce il numero di blogger italiani e con esso la probabilità che tra loro ci siano dipendenti di aziende oggetto di attacchi e critiche. Alcuni di loro preferiscono tacere e lasciare la parola all’ufficio PR. Altri, pur preferendo tenere separati il pubblico e il privato, si sentono in dovere di (o si trovano giocoforza a) prendere posizione, specie se hanno le competenze necessarie a parlare.

Cavazzini, ad esempio, si è trovato suo malgrado al “centro dell’azione” quando il popolo della Rete si è scagliato contro lo SkypePhone di 3 Italia.
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Amazon Video on Demand

Oggi Amazon lancia negli Stati Uniti un servizio nuovo di zecca per la vendita on line di “TV shows and movies”, nome in codice Amazon Video on Demand (AVD).

La novità principale del video store, nonché la differenza più importante con concorrenti come il blasonato iTunes store, sta nel fatto che film e programmi tv acquistati su AVD sono fruibili immediatamente via streaming, quasi si trattasse di una tv via cavo; all’attacco pratico, l’utente non deve attendere di scaricare il “prodotto” sul proprio computer per poterlo visionare.

Come riportato da New York Times, Amazon ha anche stretto un accordo con Sony in virtù del quale presto il nuovo servizio sarà fruibile direttamente sui televisori ad alta risoluzione della serie Bravia.

Infine, il lancio di AVD prevede una breve sperimentazione rivolta ad un pubblico ristretto, seguita a breve dall’apertura ad un’audience più ampio che potrà così fruire gli oltre 40 mila titoli (tra film e programmi tv) disponibili in catalogo a prezzi variabili.