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AppyDays 2014, a Todi per parlare di Citizen Journalism, iFitness, iHealth

copertinaParte oggi la prima edizione di AppyDays, eventone organizzato a Todi da dall’immarcescibile squadra di IQUII insieme con la macchina da guerra targata Sediciveventi. Per quattro giorni la gente accorrerà nella splendida cittadina umbra per discutere di tutto, ma proprio tutto quello che c’è da sapere sul mondo delle App e dell’hardware (wearable) ad esse correlato.

Il programma è vasto, vario e affascinante.  Il target è il grande pubblico. La mission è diffondere la cultura del digitale in Italia. Le previsioni del tempo parlano di sole e temperature miti.

Insomma, non avete scuse.

Per quanto mi riguarda, io ci sarò con le tre iniziative che ho proposto, due il venerdì e una la domenica mattina:

1) SIAMO TUTTI REPORTER? (breve workshop organizzato con l’ottima Michela Gentili, founder del laboratorio giornalistico @labora e grande formatrice) – Venerdì 26, ore 17.00 | Sala delle Ceramiche;
2) DIGITAL FITNESS: GRAZIE AD APP E WEARABLE DEVICE, ALLENARSI NON È MAI STATO COSÌ HI-TECH (ED EFFICACE) – Venerdì 26, ore 19.00 | Sala Affrescata Via del Monte;
3) DIGITAL HEALTH: QUANDO APP E WEARABLE DEVICE SI METTONO AL SERVIZIO DELLA SALUTE – Domenica 28, ore 10.00 | Sala del Consiglio;

Ecco di seguito le rispettive presentazioni di ogni appuntamento e gli ospiti. Se ci siete, passate a trovarci.

1) SIAMO TUTTI REPORTER?
Atterrano gli alieni. Voi siete lì, unici testimoni oculari di una scena che potrebbe cambiare la storia del mondo. Come vi comportate?
Se siete tra i 25 milioni di italiani che possiedono uno smartphone, in tasca avete un potente strumento per raccontare in anteprima e in tempo reale la prima invasione aliena. Sempre che voi sappiate come farlo.
E se non lo sapete ve lo spieghiamo noi. Il workshop “Siamo tutti reporter?” aiuta a capire come trattare un evento a cui si assiste per caso (o quasi) per farlo entrare nel circuito delle notizie.
Spiegheremo passo dopo passo con che strumenti riprendere e documentare l’avvenimento, quali applicazioni utilizzare per elaborare il materiale, che social network scegliere per diffondere la notizia.
Un workshop aperto a tutti, utile a chi desidera dare un senso alle enormi potenzialità dei device che tiene in tasca, ma anche ai professionisti dell’informazione che vogliono aggiornare le proprie competenze nell’epoca del mobile.

Michela Gentili Fondatrice @Labora
Alessio Jacona Giornalista, consulente di comunicazione online, fotografo

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2) DIGITAL FITNESS: GRAZIE AD APP E WEARABLE DEVICE, ALLENARSI NON È MAI STATO COSÌ HI-TECH (ED EFFICACE)
La parola d’ordine è monitorare: la velocità, il numero di chilometri percorsi, il battito cardiaco, le calorie bruciate, la buona o cattiva riuscita di ogni allenamento. Perché più dati raccogliamo su noi stessi, meglio siamo in grado conoscere i nostri limiti e lavorare per superarli, o anche solo per sentirci più sani e in forma.
La strategia per riuscirci è ricoprirsi di sensori e dispositivi wireless (dal costo sempre più economico) che per esempio prendono le sembianze di orologi supertecnologici da portare sul polsino, braccialetti colorati o ancora semplici cerotti da nascondere sotto i vestiti. E che ovviamente interagiscono con app di ogni genere e tipo.
E’ la Digital Fitness, ovvero l’arte di allenarsi nell’era della mobile technology: un cambio di scenario che si rivela ricco di opportunità e sfida per tutti gli sportivi, siano essi agonisti o semplici appassionati.

Ospiti:
– Roberto Nava – Founder RunLikeNeverBefore
– Andrea Tellatin – CEO Si14
– Fabio Lalli – CEO di IQUII

Modera: Alessio Jacona – Giornalista, consulente di comunicazione online, fotografo

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3) DIGITAL HEALTH: QUANDO APP E WEARABLE DEVICE SI METTONO AL SERVIZIO DELLA SALUTE
Spesso i pazienti necessitano osservazione costante, che sia per vegliare sulla loro stessa incolumità, per valutarne lo stato generale o anche semplicemente per mettere a punto e somministrare terapie personalizzate, quindi più efficaci.
Fino ad oggi il costo proibitivo degli apparecchi medicali rendeva complesso e costoso un monitoraggio puntuale di ogni paziente. Ora invece, grazie a tecnologie wearable sempre meno costose, a smartphone e tablet sempre più potenti e al moltiplicarsi di app dedicate, la cosiddetta telemedicina sembrebbe finalmente sul punto di diventare realtà.
Quel che è certo, è che non si tratta dell’ultima e passeggera moda tecnologica nata in Silicon Valley: siamo anzi di fronte a un mercato fiorente e in rapida espansione con cui medici, legislatori e pazienti devono fare i conti, tanto per cogliere le opportunità, quanto per vincere le sfide che il nuovo scenario ci pone di fronte.

Ospiti:
– Francesco Romano Marcellino – CEO Datawizard/Pharmawizard
– Floriano Bonfigli – Fondatore di Collabobeat
– Edoardo Schenardi – Farmacia Serra Genova

Modera: Alessio Jacona – Giornalista, consulente di comunicazione online, fotografo

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Premio Edison Start, 300mila euro per far emergere le buone idee e chi le sa pensare

In Italia non manca il talento. In Italia a mancare spesso è chi dovrebbe prendersene cura, chi dovrebbe essere in grado di riconoscerlo, sostenerlo, guidarlo. Certo, abbiamo dei venture capitalist pubblici e privati, abbiamo dei mentor, né mancano contest e iniziative per far emergere le buone idee e chi le sa pensare. Ma ancora non basta. Non può bastare. E, anzi,  non deve.

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Il rilancio del sistema Paese passa anche per le startup innovative, si sente ripetere da più parti. Di certo, quello in cui nascono e operano le nuove imprese ad alto contenuto tecnologico è un fertile contesto di creatività, innovazione e coraggio imprenditoriale, dove vale il nuovo e rivoluzionario principio del “più siamo, meglio staremo”.

Insomma, “avanti c’è posto” tanto per chi vuole agire, quanto per chi vuole sostenere l’innovazione in Italia. Ben venga dunque “Edison Start”, un premio nazionale con cui Edison (che mi ha coinvolto a livello professionale nel racconto dell’iniziativa) si propone di scovare, selezionare e quindi finanziare progetti innovativi.

In palio non ci sono i soliti bruscolini: in primo luogo, Edison garantisce fin d’ora che ben 30 finalisti potranno avvalersi di un’attività di tutoring. In secondo luogo, i progetti che si classificheranno primi in ciascuna delle tre categorie previste dal Premio (Energia, Sviluppo Sociale, Smart Community) verranno premiati con un grant da 100mila euro. Stiamo quindi parlando di ben 300mila euro messi sul piatto dall’utility di Foro Bonaparte, che così celebra al meglio i 130 trent’anni dalla fondazione.

Come già accennato, il “Premio Edison Start” si rivolge chi ha idee e progetti da proporre in questi tre campi:

Energia (soluzioni e tecnologie innovative nell’ambito dell’efficienza energetica e dell’energia rinnovabile);

Sviluppo Sociale (progetti, anche culturali, capaci di attivare opportunità di sviluppo imprenditoriale per la lotta alla povertà, il miglioramento delle condizioni di vita, l’accesso ai diritti fondamentali e l’integrazione);

Smart Community (progetti che comportino un’innovazione ed effetti positivi nell’ambito della qualità della vita domestica e della comunità a cui si appartiene).

Il bando è aperto a gruppi di persone fisiche, startup tecnologiche, micro e piccole imprese, organizzazioni no profit. Chi vuole partecipare può farlo presentando la propria idea a partire dal prossimo 13 gennaio sull’apposita piattaforma online disponibile all’indirizzo www.edisonstart.it.

 

Nominate le 16 finaliste per il TNW Startup Rally

Riconoscere una startup di successo non è facile. Servono metodo, competenze, visione. Tutte cose che non mancano sia ai cervelloni di The Next Web, sia agli specialisti di Microsoft Bizpark, dalla cui collaborazione è nata l’iniziativa TNW Startup Rally. Quest’ultima è una competizione nata per selezionare 16 startup di valore e dare loro la possibilità di presentare il proprio prodotto di fronte al preparato ed esigente pubblico della The Next Web Conference.

Sedici nomi che vale la pena tenere d’occhio e tra i quali ho scoperto con piacere figurare anche kompany, azienda specializzata nel fornire accesso facile ed istantaneo alle informazioni aziendali per le piccole e medie imprese e professionisti in tutto il mondo, nonché ultima creatura dell’ottimo Russel Perry, mi vecchia conoscenza.

Ma bando alle ciance: ecco i nomi delle 16 finaliste corredati di città di provenienza, link al sito e breve pitch. enjoy

 

TNW Startup Rally finalists:

Drippler
From: Tel Aviv, Israel
Quick pitch: “Helping mobile users make the most of their smartphones and tablets.”
Remark: announcing news at TNW Conference

 

Guide
From: Miami, United States
Quick pitch: “Guide turns your favourite online news and blogs into videos”
Remark: announcing news at TNW Conference

 

Hubskip
From: Amsterdam, The Netherlands
Quick pitch: ‘”Hubskip, always the best price for your flight. Even after the price drops.”
Remark: Launch at TNW Conference

 

Infogr.am
From: Riga, Latvia
Quick pitch: Infogr.am is a web-based infographic creator for making, publishing and discovering illustrated data.
Remark: announcing news at TNW Conference

 

Itembase
From: Berlin, Germany
Quick pitch: ” Your personal digital inventory. itembase enables you to build the digital collection of your belongings”
Remark: announcing news at TNW Conference

 

kompany
From: Vienna, Austria
Quick pitch: “kompany empowers professionals with easy access to international business background information”
Remark: announcing news at TNW Conference

 

Monolith 
From: Tallinn, Estonia
Quick pitch: “Monolith turns consumers into shoppers and shoppers into customers”
Remark: Launch at TNW Conference

 

Marfeel
From: Barcelona, Spain
Quick pitch: ” Marfeel automatically converts any web page into the best reading experience ever.”
Remark: announcing news at TNW Conference

 

Nine Connections
From: Amsterdam, The Netherlands
Quick pitch: “Nine Connections helps you discover shareable content that increases audience engagement, by predicting what people will see and share next.”
Remark: announcing news at TNW Conference

 

Nutrino
From: Tel Aviv, Israel
Quick pitch: ” Nutrino is the world’s first personal virtual nutritionist. Nutrino creates a personalized dietary plan that is tailored to your personal needs and preferences – your goals, medical profile, and culture.”
Remark: Launch at TNW Conference

 

Peerreach
From: Amsterdam, Netherlands
Quick pitch: ” PeerReach tries to make sense out of the world we call social media by analysing, ranking and labelling people and their public messages.”
Remark: announcing news at TNW Conference

 

PoweredNow
From: London, UK
Quick pitch: ” Powered Now is a business admin platform for field service companies (electricians, builders, plumbers, although anyone could use it), making it easy to quote, bill and manage your clients and most importantly get paid – fast!”
Remark: Launch at TNW Conference

 

Sush.io
From: Paris, France
Quick pitch: ” Raw Data Made Fresh. The tailored SAP+BO experience for you, today’s entrepreneurs.”
Remark: Launch at TNW Conference

Swipe
From: Olso, Norway
Quick pitch: “Swipe is the world’s simplest, most beautiful presentation tool. The focus lies on the experience of presenting, bringing real-time interactive slideshows to any screen, anywhere in the world.”
Remark: Launch at TNW Conference

 

Tyba
From: Madrid, Spain
Quick pitch: ” Re-imagining the way young talent and companies interact.”
Remark: Launch at TNW Conference

 

Zeppelin
From: San Francisco, United States
Quick pitch: ” Zeppelin helps executives understand how their company is performing and see what is going on across their team from a single place.”
Remark: Launch at TNW Conference

Medioera, gli ospiti del panel “artigiani aumentati”: Eleonora Ricca (Vectorealism)

Venerdì 20 luglio a partire dalle 21 a Viterbo, in piazza del Gesù (e in live streaming qui grazie a Telecom Italia), il panel sugli “artigiani aumentati” che reinventano il futuro. Un post alla volta, vediamo insieme chi sono i panelist.

 

Chi è Eleonora Ricca: Fondatrice Vectorealism

Cos’è Vectorealism: Vectorealism nasce con l’idea di mettere a disposizione di designer e appassionati tecnologie avanzate per la produzione delle loro idee, nel modo più semplice possibile.  Vectorealism è stato creato per facilitare il lavoro a tutti i creativi, fornendo virtualmente su ogni scrivania un sistema di taglio e incisione laser professionale e un’ampia disponibilità di materiali.

I loro clienti sono professionisti, aziende o semplici appassionati di design, moda e modellismo architettonico. Con il loro sistema creano modelli architettonici, opere d’arte, gioielli, oggetti personalizzati e capi d’abbigliamento. Trovate alcune di queste creazioni sul loro blog.

 

Su Linkedin: Eleonora Ricca

Medioera, gli ospiti del panel “artigiani aumentati”: Christian Grande (Italia Veloce)

Venerdì 20 luglio a partire dalle 21 a Viterbo, in piazza del Gesù (e in live streaming qui grazie a Telecom Italia), il panel sugli “artigiani aumentati” che reinventano il futuro. Un post alla volta, vediamo insieme chi sono i panelist.

Chi è Christian Grande: classe 1972, si interessa di nautica ed automotive sin dalla prima adolescenza, frequenta l’istituto d’arte e approda alla scuola para universitaria di ca design di Modena.
La sua collaborazione con Sessa Marine inizia già dal periodo di studi, fino alla redazione della tesi finale, valutata con 110 e Lode e con oggetto le Key Light 18 e 21.
Nel 1992 nasce lo studio che si occupa di yacht e product design e che in quasi 20 anni sviluppa più di 70 imbarcazioni da diporto, tra progetti ex novo e restyling.
I numerosi riscontri ottenuti dai prodotti disegnati dallo studio, tra cui diversi riconoscimenti di primato in ambito internazionale, spingono numerose aziende di settore nautico, product e transportation a rivolgersi alla Christian Grande DesignWorks.
Attualmente la struttura in continua espansione, conta su oltre 10 collaboratori tra dipendenti e consulenti esterni, ed estende le sue competenze anche all’architettura civile e di interni, partecipa occasionalmente ad attività didattiche e divulgative nell’ambito di interesse e collabora allo sviluppo di un concetto esclusivo di bicicletta artigianale insieme al team Italia Veloce.

Cos’è Italia Veloce: Tutto nasce quando tre ex compagni di scuola, oggi adulti, vanno a rovistare in un vecchio negozio di biciclette, ormai chiuso da anni. Da quella banale visita, riaffiorano i bellissimi ricordi di quando erano bambini. La cosa che hanno sentito più naturale è stata quella di riaprire i battenti con una nuova idea e con la vecchia passione per le bici. Da qui nasce Italia Veloce, una linea di biciclette che prende ispirazione dal movimento futurista di Marinetti, Balla e Boccioni nella sua filosofia e che affonda le proprie radici nell’artigianalità più spinta e nell’eccellenza di un prodotto tipicamente italiano.

Italia Veloce si pone l’obiettivo di portare sul mercato una bicicletta dal grande valore artistico, stilistico e culturale, con la voglia di riscoprire il vero fatto a mano. Ma non solo, Italia Veloce è un modo di poter riassaporare i valori del benessere individuale e della qualità della vita, tipici della “Provincia Italiana” che tutto il mondo ci invidia. Una pedalata che significa una vita ad “impatto zero” più attenta ai risvolti eco ma che strizza l’occhio allo stile e diventa “eco-chic” per eccellenza.

Tutte le biciclette Italia Veloce sono numerate con targhette incise a mano sul prodotto, e fornite con un libretto che ne registra le caratteristiche. Esse sono poi riportabili direttamente dal cliente sul sito http://www.italiaveloce.it per entrare nel Registro Ufficiale che ad oggi presenta già oltre cento appassionati che potranno tracciare l’intera vita del proprio mezzo.

Il sito web http://www.italiaveloce.it permette, attraverso un configuratore, di creare la propria Italia Veloce, come fosse un vero e proprio abito su misura.

Su Linkedin: Christian Grande

Medioera, gli ospiti del panel “artigiani aumentati”: Alessandro Molinari (Garage Design)

Venerdì 20 luglio a partire dalle 21 a Viterbo, in piazza del Gesù (e in live streaming qui grazie a Telecom Italia), il panel sugli “artigiani aumentati” che reinventano il futuro. Un post alla volta, vediamo insieme chi sono i panelist.

Chi è Alessandro Molinari: è nato a Finale Emilia Modena nel 1962. Arriva alla comunicazione seguendo un percorso atipico, sperimentale e multidisciplinare, che parte da una formazione nel campo dell’elettronica industriale, passa dalla musica, nel fecondo panorama underground emiliano negli anni ’80, e poi attraversa le varie esperienza di pioniere del web nei primi anni ’90, fotografo e videomaker. Oggi è consulente di immagine per aziende del settore design, cosmetico e moda, titolare di 00:am, una casa di produzione di idee che concepisce e gestisce progetti di comunicazione emozionale fluidi e sinergici tra i più diversi linguaggi, co-fondatore di Garagedesign, il primo atelier e webshop del design inedito.

Cos’è GarageDesign : è insieme showroom virtuale, webshop e atelier di produzione per oggetti di design inediti: un luogo-modello, in cui si incontrano chi crea progetti d’avanguardia con chi è alla ricerca di oggetti speciali da acquistare.
Giunto quest’anno a due anni dal lancio, Garagedesign continua la sua opera di talent scounting attraverso la promozione di bandi liberi, a cui ogni designer – ma anche architetto, artista, progettista in senso lato – può partecipare inviando un progetto, novità assoluta o già presentato, purché mai prodotto e lanciato sul mercato. Ottimizzando il talento della rete, attraverso un’attività di crowdsourcing, Garagedesign è una piattaforma di incontro e dialogo tra designer, artigiano e consumatore, anzi consum-attore, dal momento che, in una logica di eliminazione degli sprechi, ogni oggetto viene prodotto solo su richiesta, ad un prezzo equo, che remunera il lavoro economico “reale” e non il plusvalore di un brand famoso. In questo modello di business si intravede anche la possibilità di un prezzo flessibile in base al gradimento del pubblico, ossia un’economia di scala autogestita dai consumatori.
Data la forza innovativa del concept e dall’obiettivo di fare sistema tra i vari punti di forza del made in Italy, spesso parcellizzati e dispersi, il sistema Garagedesign ha attratto l’interesse di alcune aziende, interessate a sviluppare bandi a tema, per creare un gruppo di lavoro creativo libero ma testato. La prima collaborazione in questo senso è stata presentata al Fuorisalone 2012: 18 progetti di cucine compatte, ergonomiche ed ecologiche progettare in rete per SCIC.

Medioera, gli ospiti del panel “artigiani aumentati”: Chiara Spinelli (Eppela)

Venerdì 20 luglio a partire dalle 21 a Viterbo, in piazza del Gesù (e in live streaming qui grazie a Telecom Italia), il panel sugli “artigiani aumentati” che reinventano il futuro. Un post alla volta, vediamo insieme chi sono i panelist.

Chi è Chiara Spinelli: laurea umanistica in Storia del cinema, esperienza di creatività come copywriter e sceneggiatrice per il video, organizzatrice di eventi culturali, comunicatrice pubblica per la Scuola Normale Superiore di Pisa. Dal 2010 è project manager di Eppela, la piattaforma italiana di crowdfunding. Ama la comunicazione quando diventa narrazione di storie, persone, idee..

Cos’è Eppela“Il crowd funding o crowdfunding (dall’inglese crowd, folla e funding, finanziamento) è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizzano il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone ed organizzazioni.” (wikipedia)

Crowdfunding è una parola che ne contiene molte altre: crescita, idee, racconto, stimoli, confronto, progetti, cultura, rete, innovazione, socialità, finanziamento, condivisione… Eppela è la piattaforma tutta italiana dedicata al crowdfunding, on line dal maggio 2011. In un anno il team di lavoro ha raccolto circa 1100 proposte, pubblicato circa 250 progetti e portato al successo 19 idee.

Su Twitter: @chiarapeggy

Su Linkedin: ChiaraSpinelli

Medioera, gli ospiti del panel “artigiani aumentati”: Davide Gomba (Arduino)

Venerdì 20 luglio a partire dalle 21 a Viterbo, in piazza del Gesù (e in live streaming qui grazie a Telecom Italia), il panel sugli “artigiani aumentati” che reinventano il futuro. Un post alla volta, vediamo insieme chi sono i panelist.

Chi è Davide Gomba: Laureato in Scienze della Comunicazione, Davide è il Web master del blog di Arduino e gestisce autonomamente i corsi di arduino, portando avanti molti altri progetti legati a questo hardware opensource made in Italy (Fonte: Fablabitalia).

Cos’è Arduino: Arduino è un framework open source che permette la prototipazione rapida e l’apprendimento veloce dei principi fondamentali dell’elettronica e della programmazione. È composto da una piattaforma hardware per il physical computing sviluppata presso l’Interaction Design Institute, un istituto di formazione post-dottorale con sede a Ivrea, fondato da Olivetti e Telecom Italia. Il nome della scheda deriva da quello di un bar di Ivrea (che richiama a sua volta il nome di Arduino d’Ivrea, primo Re d’Italia nel 1002) frequentato da alcuni dei fondatori del progetto.
Il team di Arduino è composto da Massimo Banzi, David Cuartielles, Tom Igoe, Gianluca Martino, e David Mellis. Il progetto prese avvio in Italia a Ivrea nel 2005, con lo scopo di rendere disponibile, a progetti di Interaction design realizzati da studenti, un dispositivo per il controllo che fosse più economico rispetto ai sistemi di prototipazione allora disponibili. I progettisti riuscirono a creare una piattaforma di semplice utilizzo ma che, al tempo stesso, permetteva una significativa riduzione dei costi rispetto ad altri prodotti disponibili sul mercato. A ottobre 2008 in tutto il mondo erano già stati venduti più di 50.000 esemplari di Arduino. (Fonte: Wikipedia)

Su Twitter: @vongomben

Su Linkedin: davidegomba

Photo credit

Panel: Quando gli “artigiani aumentati” reinventano il futuro (Medioera.it)

Questa settimana la destinazione è Viterbo (per me, come tornare a casa) dove si svolge il Festival culturale Medioera.it (16 – 21 luglio). Sarò lì un po’ tutto il tempo per dare una mano e per fare interviste, ma anche e soprattutto Venerdì 20 luglio, quando dalle 21 in poi andranno in scena gli “artigiani aumentati” (o #makers se preferite) che reinventano il futuro.

Prima del panel, del quale copio e incollo di seguito il concept che ho presentato agli organizzatori di Medioera e l’elenco degli ospiti, Roberto Bonzio mi e ci farà l’onore di introdurre il tema con uno dei suo splendidi Talk.

Il tutto avverrà all’aperto nella splendida Piazza del Gesù (vedi foto ultima edizione), interamente a nostra disposizione, ma anche in Rete, dove saremo presenti qui grazie allo streaming live dell’evento (e di altre due serate) reso possibile dalla partnership tecnologica con Telecom Italia (a breve maggiori info).

Panel: Quando gli “artigiani aumentati” reinventano il futuro

La terza rivoluzione industriale nasce sulle scrivanie, nei laboratori e sulle incudini dei #makers, anche italiani. Di chi oggi sa raccogliere l’antica tradizione culturale artigiana di questo Paese, sommarla alla grande e stratificata esperienza nel design, e quindi moltiplicare entrambe grazie all’uso aperto e creativo di tecnologie abilitanti hardware e software.

Sono i nuovi creatori di valore, gli “artigiani aumentati” che dominano le nuove tecnologie per tornare a creare le cose con le proprie mani, nel mondo reale. Che sono local nella produzione e global nella presenza sul mercato, e che possono contribuire in maniera sostanziale nel rifondare un’economia malata restituendole un futuro. E che, anzi, lo stanno già facendo.

Partecipano Chiara Spinelli (Eppela), Davide Gomba (Arduino), Eleonora Ricca (Vectorealism), Christian Grande (Italia Veloce), Alessandro Molinari (Garage design).

Modera: Alessio jacona

Per il Live Tweeting l’hashtag è #medioera2012

 

PS: Il 21 la solita Diletta Parlangeli porta sull stesso palco Claudio CoccolutoSaturninoArianna BassoliDavide Ferrario, per un panel intitolato: “Cambiare musica. Come la rete influenza la creatività degli artisti e il loro modo di interagire con fan e colleghi”. Anche per quello ci sarà streaming live, ma fossi in voi valuterei attentamente l’ipotesi di fermarsi un paio di giorni.

Advertising off e online, gli inserzionisti ricominciano a spendere (Nielsen)

Da Nielsen gentilmente mi informano che gli investimenti in advertising sono in crescita a livello globale e un po’ su tutti i media. A dominare la scena è sempre la solita TV, che si becca allegramente la maggior parte dei dollari investiti, mentre (con poca sorpresa, viste le dimensioni attuali del mercato) sono gli investimenti in online advertising a registrare il maggior incremento (+12,1% a livello globale nel primo quarto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso).

“TV, newspapers, radio, outdoor, Internet and cinema also saw an increase in ad spend in the beginning of 2012 compared to last year. During that time, ad spend overall increased 3.1 percent globally”.

Altri dati presenti nel rapporto dicono che gli ivestimenti online crescono bene in Europa (+12,1%), molto meglio in America Latina (+31,8%) e alla grande in Medioriente e Africa (+35,2%), dove anche un medium vecchio ed esausto come la Televisione porta a casa un +33,8%, confermando la regione come mercato ricco di opportunità.

In tutto questo tripudio di crescita, indovinate un po’ chi è registrare un “lieve calo”? I magazine, cui però fanno da contraltare i quotidiani con un +3,1%, ancora a livello globale, e che comunque portano a casa dati di crescita in un mercato ben più consolidato di quello online.

Accolgo invece con cauto ottimismo la buona performance della radio:

Radio saw increases in every region around the globe, including a 2.6 percent increase in North America and 2.8 percent in Europe. In emerging markets in Latin America and Middle East and Africa, those increases were much higher. Radio grew 18 percent in Latin America and 21.1 percent in the Middle East and Africa.

Insomma, dopo aver chiuso ermeticamente per mesi i cordoni delle borse, gli inserzionisti tornano a spendere in pubblicità perché desiderosi – per dirla con Nielsen – “di riconnettersi con i consumatori”. Il che sarebbe anche una buona notizia, se ora non corressimo il serio rischio che gli editori si illudano ancora di poterla scampare facendo conto soprattutto sulla raccolta pubblicitaria.