E’ la madre di tutti i nanopublisher e da anni ormai fa scuola riscuotendo uno straordinario successo di pubblico. Parlo ovviamente di Gawker Media, il network americano di micro-editoria fondato da Nick Denton che poi tanto “micro” non è, considerando che il solo blog centrale al network (Gawker.com appunto) nell’ultima settimana ha registrato 3 milioni e 400mila visite nonché 4 milioni di pagine viste (qui le statistiche aggiornate quotidianamente).
Un mare di contatti che, tuttavia, sembrano non bastare a garantire il tenore di vita (mediamente piuttosto alto) dei suoi editor.
Basta dare un’occhiata all’andamento dei compensi: all’inizio del 2008 gli editor di Gawker.com venivano pagato 7,5 dollari per ogni mille pagine viste generate da post recanti la loro firma. Nel secondo quarto il compenso è sceso a 6 dollari e 50 ed ora, nonostante Gawker possa vantare una crescita di traffico costante quanto notevole, il pay rate scende ancora, attestandosi a 5 dollari per ogni mille pagine viste.
Facendo un rapido conto, se prima un milione di pagine viste portava al bravo editor ben 7.500 dollari al mese, adesso questi dovrà accontentarsi di “soli” 5mila bei bigliettoni.
E – fate attenzione – non si tratta di numeri sparati a caso: Richard Lawson, il blogger più seguito di Gawker.com nel mese di giugno, ha totalizzato da solo 1,5 milioni di pagine viste. Quando vi sarete rimessi da stupore e invidia, fermatevi a considerare quanto avrebbe guadagnato a gennaio e quanto invece intascherà oggi con i nuovi accordi.
Denton dal canto suo spiega “l’aggiustamento” affermando che è stato “esaurito il budget del sito (Gawker.com)” e quindi incita i suoi a fare del loro meglio per attirare ancora più traffico.
Averli in Italia questi problemi.
(via)