Il 18 luglio torna Blogbabel, controversa creatura di Ludovico Magnocavallo. Personalmente, accolgo a braccia aperte il sistema di meme-tracker e, in particolare, la funzione che consente all’editor di ogni blog registrato di tracciare i link entranti al proprio sito. Nel contesto della grande conversazione in atto, mi sembra forse il servizio più utile in assoluto.
Tuttavia c’è dell’altro: dagli screenshot che circolano in Rete, si capisce infatti che verrà ripristinata anche la discussa classifica dei blog. Il che mi dà il destro di ribadire oggi quello che lo scorso febbraio David Sifry, fondatore di Technorati e creatore della famigerata Technorati 100 (ovvero la prima e più famosa lista dei blogger più influenti), mi ha detto in una lunga ed esauriente intervista:
Tratto dal post “Sifry: Le classifiche rendono schiavi i blogger” del 26/02/08
Cosa pensa Dave Sifry del bisogno compulsivo di pesare l’autorevolezza dei blog creando classifiche più o meno attendibili? La risposta, lunga e articolata, probabilmente vi farà un po’ male:
“Trovo questo bisogno di sapere ‘in che posizione sono’, ‘chi è il primo in classifica’, o ‘chi è il secondo’ una cosa naturale e umana. Sfortunatamente è un pulsione che si traduce facilmente in schiavitù”.
La parola usata da Sifry è ‘slavery’ e certo si riferisce allo sforzo crescente e condizionante che l’editor deve sobbarcarsi per mantenere la propria posizione in classifica. A questo punto l’imprenditore americano deve aver notato il mio sguardo interrogativo mentre penso “senti da che pulpito viene la predica”, perché continua:
“Certo, io sono quello che ha creato Technorati 100, ma lascia che ti racconti precisamente come sono andate le cose: nel 2003 erano in molti (Engadget e Techcrunch tra gli altri) a pregarmi di fare una classifica dei blog. Io dissi loro più volte che secondo me serviva a poco sapere chi fosse sesto e chi settimo, che in ogni caso i buoni blog sarebbero rimasti tali. Loro risposero che in realtà non gli interessava sapere chi fosse primo e chi secondo, ma che invece desideravano semplicemente avere un compendio dei migliori blog.”
Si, come no. Mi pare di vederli i blogger che oggi siedono compiaciuti nella Top100 del mondo mentre si sfregano le mani al pensiero di essere primi, secondi o anche solo 90esimi nella classifica di Technorati. E dire che Sifry aveva cercato di dissuaderli:
“Ho provato a dire loro che era una pura illusione, a spiegare quanto fosse sciocco credere che la posizione in una classifica possa dirvi chi siete veramente anche se, di certo, aiuta nel presentarsi ai giornalisti o agli inserzionisti pubblicitari. Bisogna essere estremamente cauti nel fare affidamento su questi rankings, e ve lo dice uno che su queste cose ci guadagna da vivere. Credo infatti che si dovrebbe continuare a produrre contenuti di valore piuttosto che domandarsi a ogni passo ‘in che modo quello che sto per fare influenzerà la mia posizione in classifica?”. L’errore più grave è finire col pensare che questa sia l’unica cosa che conta, mentre in realtà si sta solo dando più potere al tizio che ha creato la classifica”.
Mi pare tutto molto chiaro: secondo Sifry le classifiche inducono i blogger ad ammazzarsi di lavoro per conquistare o difendere posizioni e fanno credere a giornalisti, inserzionisti o imprenditori che basti una top100 per capire cos’è la blogsfera e, nel caso, a chi rivolgersi. Tutti sconfitti e nessun vincitore.
A questo punto mi sembra di avere davanti un’istantanea dell’Italia, quindi ribatto augurandomi che i blogger italiani ascoltino i suoi consigli. “Probabilmente non lo farete”. risponde Mr Technorati, e scoppia a ridere fragorosamente.
Pare ci conosca meglio di quanto voglia dare a vedere.
Per saperne di più:
– Leggi l’intervista con David Sifry pubblicata su Nova24 – IlSole24Ore;
– Guarda il il video integrale (diviso in due parti) dell’intervista.
Ricominceranno le scaramucce, le smanie, gli aperiti insensati e le pr improvvisate.
Ovviamente si abbasserà di nuovo la qualità sia dei post che della vita nella blogsfera.
Sopravviveranno solo i più forti…di stomaco…
😉
trovo molto sensate le tue e le sue parole, anche Granieri scrisse un post interessante sulle classifiche e la loro influenza sui comportamenti stessi, ma al momento non lo ritrovo.
Anche Wikio ha una classifica, ma non avendo quell’aggiornamento quotidiano (che diciamolo, è insensato da morire) genera meno ciarpame e meno flame e certi comportamenti che ben conosciamo.
ciao
gluca
Come te Alessio vedo nel meme-tracker una delle funzioni più utili. E pure in questo caso se ne è fatto un uso insano, tutti a scrivere della stessa cosa.
Sarà pure utile il meme-tracker, sarà anche comodo il sistema che ti permette di scoprire i link in entrata, ma io sono riuscito a sopravvivere anche senza.
E comunque, non capisco perchè – se tutti i blogger dicono che questi erano i servizi più interessanti – l’autore di Blogbabel si ostina a voler rimettere in piedi lea classifica.
Certo, mi si risponderà che nessuno è obbligato a stare dietro a queste cose.
E’ vero, ma la blogosfera senza classifiche è più bella, meno rumorosa e forse ci si ferma un po’ di più a riflettere su quello che si scrive, senza il compulsivo bisogno di scrivere per scalare una classifica che serve solo a chi vuole far soldi con il blog.
Il sistema è lo stesso dell’auditel: chi è tra i primi posti in classifica fa gola agli investitori. Che poi il sistema di rilevamento sia taroccato – o che non tenga conto della qualità ma solo di espedienti informatici – poco importa.
I commenti mi hanno fatto pensare alla storia che tutti sono contrari all’inquinamento, ma quando si tratta di non prendere l’automobile nessuno e’ disponibile.
🙂
Se la classifica produce comportamenti “bizarri” nei blogger non vedo perche’ si debba dare la colpa alla classifica, sarebbe come dire che il peccato e’ dovuto alla mela, e non a chi la morde.
Condivido tutto, anche se ci sono meme e meme.
Secondo me se BB dovesse presentarsi ancora come l’aggregatore dei meme che linkano Corriere e Repubblica è sempre poca cosa. Poca creatività e spinta a linkare il meme in home di BB. E rincorsa del mainstream.
Se invece i meme nascono da DENTRO la blogosfera, allora viva la creatività.
IMHO.
Ciao
bello bello. aggiungerei un punto: che andiamo a perdere un grande aspetto democratico della blogosfera, il fatto che possiamo essere tutti uguali. IMHO si rischia la vecchia logica del “chiacchiere e distintivo”, che una prima etica dei blog aveva invece contrastato
spero di no. però credo proprio che ci sia il forte rischio di falsare la prospettiva, per 1. l’espressione di una classifica puntuale anziché a range vasti come il pagerank di google, e 2. il fatto che si basi su una pre-selezione e non su spider liberi in rete (almeno, così era in prima versione, vedremo la seconda)
sempre IMHO, ofc
I link in entrata li ha anche Technorati, no? e poi un po’ mmi diverte vedere persone che alla notizia che riapre Blogbabel stanno postando tre volte al giorno…
In effetti le classifiche spesso non tengono conto dei contenuti. Blog belli e veramente interessanti ne esistono molto pochi. Peccato che non esista un garante per questo.