Spulciando l’aggregatore di feed Rss mi sono imbattuto in un post assai interessante il cui titolo di per sé dice già tutto: “I corporate blog blaterano mentre i mercati precipitano”.
Il concetto espresso è semplice, inquietante ed assai illuminante allo stesso tempo: le aziende potrebbero, anzi dovrebbero, usare i loro presidi nella blogosfera per guidare, consigliare e rassicurare i lettori/stakeholder in quest’ora buia per l’economia planetaria, invece se ne guardano bene.
Una rapida rassegna di 15 corporate blog statunitensi dimostra inequivocabilmente che la crisi non è quasi mai tema all’ordine del giorno. Sul blog di Kodak, ad esempio, si parla della passione di uno degli editor per le foto storiche e d’epoca, mentre Wells Fargo, la quinta banca americana per dimensioni, soltanto ieri e dopo l’approvazione del piano Bush per salvare l’economia ha infine affrontato (seppur di striscio) l’argomento. Stessa musica suona per i blog di Accenture (tre post in quattro mesi), Benetton Talk, Chrysler, Marriott, Sony, Johnson & Johnson.
Desolante. Anche in quell’America che dovrebbe essere all’avanguardia, nei tempi più cupi dell’economia le aziende si nascondono dietro ad un dito e perdono l’occasione di parlare a viso aperto, magari mostrando il proprio coraggio e valore.
E in Italia? Per carità, non parliamone nemmeno: una rapida ricognizione sui principali corporate blog rivela che la musica non cambia: sui blog di Abarth, di Microsoft, di Fujitsu Siemens, di Metezler, di Mandarina Duck, non sembra esservi traccia di riferimenti a crisi o recessione. Certo, se chiedeste loro il perché, gli editor dei siti appena elencati risponderebbero molto probabilmente che tali argomenti non sono nella mission del blog, e in teoria avrebbero anche ragione.
Ciò non toglie che siamo di fronte ad una grossa occasione persa: l’unica cosa peggiore del non avere alcun corporate blog, è averne uno che tuttavia non si presta ad affrontare, discutere, sviscerare le emergenze (interne o esterne all’azienda che siano). Un corporate blog che, in tempi come questi, spinga il lettore a chiedersi: “Quand’è che le aziende inizieranno a fare sul serio con il corporate blogging?”.
Voglio tuttavia chiudere con una nota positiva: tra i corporate blog che ho visitato, ce n’è almeno uno che tratta in ben due post (seppur brevemente) dei mutui Subprime, ovvero dell’origine del terremoto che ha l’America. E’ il blog del Gruppo Toscano, nota agenzia immobiliare che usa il suo presidio nella blogosfera non solo per parlare dei propri prodotti o servizi, ma anche per cercare di spiegare ai clienti cosa diavolo sta succedendo a quello che un tempo era il solido mercato del mattone.
Certo si può fare di più e meglio, ma è già qualcosa.
Per saperne di più:
– “Corporate blogs blather while markets tumble”
hai ragione, ma finchè non si capirà che il web non è solo mktg ma una strategia comunicativa di più ampio respiro forse è meglio tacere