I keynote di Tim O’Reilly risultano sempre assai efficaci. L’imprenditore americano sa infatti bene come coinvolgere la platea fornendo idee, dati, spunti per comprendere “come dovremmo usare la forza del web 2.0”, per citare il tema centrale alla web2.0 expo di quest’anno.
Nella sostanza, durante il suo intervento O’Reilly ha sottolineato come “il web oggi abbia incontrato il mondo reale” o, meglio, si sia scontrato con esso in un momento di grave crisi che tuttavia non può essere definita “una bolla”. Almeno, non nel senso che siamo abituati a dare alla parola a partire dal 2001.
La bolla c’è e sta scoppiando, certo, ma non è più quella della New Economy. E’ una “reality bubble”, è il mondo reale che implode attraversando una crisi che ovviamente si riflette su tutto, anche sulla web industry.
E’ una tragedia? Forse no. O’Reilly ricorda infatti che periodi oscuri come questo sono ciclici e fisiologi in ogni contesto economico. Che sono anzi utili, perché favoriscono la caduta dei “rami secchi” e, dopo la tempesta, il consolidamento del settore.
La via d’uscita dalla crisi è forse lunga, ma di certo – sostiene sempre O’Reilly – passa attraverso una “strategia robusta” basata essenzialmente su due principi:
1) “work on stuff that matters” (e qui O’ Reilly elenca una lunga serie di esempi consistenti in siti e piattaforme web2.0 con finalità tutt’altro che ludiche tra cui Insteed.org, Amee.cc, Wattzon.org, Omydar,net e molti altri);
2) “create more value than you capture”.
Insomma, I tempi sono duri ma questa non è la fine. Ci troviamo anzi difronte ad una grande sfida che deve essere letta come una grande opportunità.
Per ora mi sembra tutto: ricordo soltanto che stamani ho avuto la possibilità di intervistare Mr O’Reilly insieme a Intruders TV Italia. In 20 minuti il web guru americano ha risposto a ben 9 domande che, di qui a breve, diventeranno un pezzo e una video intervista.
Stay tuned!