Con la notizia della chiusura di Valleywag, blog al vetriolo (parte di Gawker Media) specializzato nel gossip della Silicon Valley, la domanda sorge spontanea: l’età dell’oro del nanopublishing statunitense è finita?
Difficile rispondere. Certo, i tempi di gozzoviglio in cui un Jason Calacanis vendeva il suo blognetwork ad Aol per 25 milioni di dollari sembrano ora distanti ere geologiche.
Nick Denton, che di Gawker Media è il capo assoluto, non è nuovo al lancio di inquietanti segnali d’allarme rispetto allo stato e al futuro del nanopublishing business: lo scorso luglio, ad esempio, l’imprenditore aveva tagliato i compensi dei suoi blogger mentre in aprile aveva venduto tre dei suoi blog minori, ovvero Idolator, Gridskipper, e Wonkette.
Il perché dietro la chiusura di Valleywag è presto spiegato: secondo il chief editor Paul Boutin il traffico del blog “isn’t enough to pay for two writers, even with Ketel One ads on every page”, mentre secondo quanto afferma lo stesso Denton, il mercato della della pubblicità online si ridurrà presto di un devastante 40 per cento (qualcuno avverta Layla Pavone). Abbastanza per indurre l’imprenditore americano a tirare (forte) la cinghia prima che la carestia metta in ginocchio la sua azienda.
Ora non resta che scoprire se anche il nanopublishing nostrano si stia avviando verso la tempesta prevista dal capo di Gawker. Se così sarà, qui in Italia conosceremo la recessione dopo aver saltato a pié pari l’età dell’oro.
Danno e beffa.