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Microsoft e Sun insieme per distribuire l’MSN Toolbar

Snobbato l’appello a riaprire le trattative per una fusione con Yahoo!, l’instancabile Ceo di Microsoft Steve Ballmer porta oggi a casa una partnership commerciale con un insospettabile nuovo alleato: Sun Microsystems.

Il nemico di un tempo, avversario in dure battaglie legali, diventa oggi a sorpresa “ambasciatore” della casa di Redmond in quanto distribuirà, previo assenso dell’utente, l’MSN Toolbar assieme alla propria piattaforma tecnologica Java.

Un colpetto niente male, che garantisce all’azienda di Redmond la possibilità teorica di vedere la propria toolbar istallata potenzialmente sugli 800 milioni di pc nel mondo con “java inside”.

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Google interrompe la partnership commerciale con Yahoo!

Lo scorso 4 maggio scrivevo:

Alla fine Ballmer fa marcia indietro. Dopo averle tentate tutte, compresa l’aggiunta di ben 5 miliardi di dollari sul piatto dell’offerta d’acquisizione di Yahoo! (già pari a 44,6 miliardi), l’ennesimo rifiuto del board of directors di Sunnyvale lo costringe alla resa. E intanto c’è già chi si interroga su come Microsoft impiegherà i quasi 50 miliardi di dollari che gli rimangono in tasca inutilizzati, suggerendo possibili obiettivi come AOL o Facebook.

Sono passati solo sei mesi da quando l’azienda di Redmond se ne tornava a casa con le pive nel sacco e un soddisfatto Jerry Jang (CEO Yahoo) brindava allo scampato pericolo di acquisizione.

Sei mesi nei quali l’azienda di Sunnyvale ha avuto il tempo di stringere un lucroso accordo commerciale con Google (che puntava essenzialmente ad evitare la fusione di cui sopra) per poi vederlo svanire nel nulla.

“The search partnership that helped “save” Yahoo! from being acquired by Microsoft is now officially dead”, scrive oggi Silicon Alley Insider. Yahoo! può dire addio a ricavi stimati in 800 milioni di dollari l’anno, aggiungo io.

Nubi nere si addensano insomma all’orizzonte dell’azienda di Sunnyvale, cui non resta che sperare in un ritorno di Microsoft al tavolo delle trattativae per la fusione. Trattative che, se pur dovessero davvero riprendere, vedrebbero comunque Yahoo! in una posizione assai più scomoda che non sei mesi fa, ai tempi del “grande rifiuto”.

Sinceramente, non vorrei essere nei panni di Jerry Yang.