Comunicazione, marketing e social networks. Due “interpretazioni” a confronto

Web2.0 e comunicazione, web2.0 e marketing. Per anni le aziende e i comunicatori della “vecchia scuola” non hanno voluto neanche sentir parlare di blog, wiki, rss, social network e compagnia cantante. Poi la svolta: improvvisamente chi se ne era tenuto alla larga ha intuito le potenzialità (e registrato il successo di pubblico) della nuova Rete, quindi ha deciso di saltare precipitosamente sul carro dei vincitori.

I risultati spesso gridano vendetta sotto al sole, mentre la situazione peggiora tanto più sono complessi gli strumenti 2.0 che gli operatori tentano (inutilmente) di addomesticare secondo logiche vecchio stile. Qualche tempo fa, ad esempio, Massimo Mantellini segnalava una campagna marketing veicolata attraverso Facebook dove era niente meno che la Nuova Mazda “in persona” a chiedergli di essere aggiunta nell’elenco dei suoi amici. Forte della sua velenosa ironia, Massimo scriveva:

“Oggi mi e’ arrivata una mail nella quale la “Nuova Mazda” mi domandava di diventare suo amico su Facebook. Ci ho pensato un po’ poi ho declinato, non vorrei che la mia vecchia Renault si ingelosisse”.

Fantastico. Più ci si sforza di ripetere che il web2.0 non è altro che un insieme di strumenti grazie ai quali le persone si mettono in contatto tra loro e condividono ogni genere di informazione, creano relazioni, rappresentano on line la propria identità, e più la comunicazione tradizionale cerca di usare questi mezzi per veicolare “consigli per gli acquisti”.

Succede tutti i giorni. Poi però può capitare che, sempre su Facebook, ti arrivi una “Friend Request” da un tale Imran Esmail che, con un inglese un po’ incerto, si presenta così:

Anche questa è un’iniziativa di marketing. Anche questa è su Facebook. Non posso avere la certezza che sia tutto vero, ma non ho neanche prove del contrario.

La vera diferenza con la Nuova Mazda risiede nel fatto che questa è un “essere umano” con un’attività commerciale che si espone personalmente, mettendoci la faccia e il nome, per promuovere se stesso attraverso un social network dove – è bene ricordarlo – eventuali clienti possono tornare a sputtanarlo se non si rivela all’altezza della sua professione. O, viceversa, dove possono tornare a promuoverlo se davvero è una brava guida.

In ogni caso è di una persona che si sta parlando. Non è la “Viaggi in Tanzania con Vattelapesca” che mi han chiesto di essere aggiunta alla lista degli amici.

Sempre su Facebook ho controllato la data di nascita del signor Esmail: “January 8, 1985”.

Ventitre anni. Pochi per essere uno strapagato professionista della comunicazione ma, evidentemente, abbastanza per aver capito che cos’è un social network e su cosa si deve basare la comunicazione attraverso di esso.

Sulle persone e sulla loro reputazione.

5 pensieri su “Comunicazione, marketing e social networks. Due “interpretazioni” a confronto

  1. daniele

    in linea con quello che dice federico, ritengo che le aziende dovrebbero preoccuparsi di ascoltare e interagire con l’utente. Sarà poi la gestione di tale relazione a determinare effetti più o meno positivi.

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