Tim Berners-Lee assume la guida del British Institute for Web Science

Tim Berners-Lee ha una visione molto chiara del futuro della rete. Per  colui che da molti è considerato il “padre” del web, tale futuro risiede nel cosiddetto “web semantico”, termine che egli stesso ha coniato per definire  “la trasformazione del World Wide Web in un ambiente dove i documenti pubblicati (pagine HTML, file, immagini, e così via) siano associati ad informazioni e dati (metadati) che ne specifichino il contesto semantico in un formato adatto all’interrogazione, all’interpretazione e, più in generale, all’elaborazione automatica” (Wikipedia).

La rete del futuro è dunque un luogo in cui avremo la possibilità di effettuare ricerche molto più complesse di quanto non si possa fare oggi e che non non si baseranno solo sull’individuazione delle parole chiave, ma che finalmente faranno perno su sistemi di relazione e connessione  tra documenti che fanno capo a logiche ben più complesse del semplice collegamento ipertestuale.

Come spiega lo stesso Berners-Lee:

“Sogno un web nel quale i computer diventano capaci di analizzare tutte le informazioni presenti nel web: i contenuti, i link, le interazioni tra persone e computer. Un ‘Web semantico’ che possa rendere tutto questo possibile deve ancora emergere  e, quando lo farà, i meccanismi quotidiani del commercio, della burocrazia e delle nostre stesse vite verrà gestito da macchine che parlano con altre macchine”.

Una visione affascinante, che negli anni ha conquistato tanti sostenitori quanti detrattori e che ora assume nuovo significato e importanza visto che l’inventore del World Wide Web, insieme con il ricercatore Nigel Shadbolt, ha appena assunto la guida del neonato “British Institute for Web Science”. La nuova istituzione, voluta dal governo britannico e descritta dallo stesso primo ministro Gordon Brown come candidata ad essere “la punta di diamante della ricerca sul web semantico e altre tecnologie emergenti del web e di Internet”, disporrà fin da subito di fondi per circa 45 milioni di dollari e consentirà ai due scienziati  di proseguire ed espandere il lavoro già iniziato con il bel progetto data.gov.it.

Cosa ancora più importante, questa nuova avventura potrebbe consentire a Tim Berners-Lee di dare finalmente corpo e sostanza a quella visione del web futuro che ormai da anni influenza le nostre aspettative e pesa sulle nostre scelte – come tipicamente avviene per ogni narrazione del futuro – senza tuttavia riuscire a materializzarsi ed entrare nelle nostre vite.

Forse ora i tempi sono finalmente maturi. Forse davvero la rete come la conosciamo è ormai quasi pronta per un nuovo “slittamento di paradigma”, un salto in avanti simile a quello che lo stesso Berners-Lee provocò ormai più di trent’anni fa quando diede vita al World Wide Web.

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