Predire il futuro usando Twitter. Non solo una prospettiva affascinante, ma anche e soprattutto una realtà divenuta tangibile grazie alla recente sperimentazione condotta dal Social Computing Lab di HP a Palo Alto. Un gruppo di ricercatori ha infatti mostrato come sia possibile prevedere con buona accuratezza l’andamento di un film al box office semplicemente monitorando Twitter e, più precisamente, il rate con cui una pellicola viene menzionata dai suoi milioni di user. Previsione che aumenta notevolmente in precisione se poi all’analisi quantitativa si aggiunge una valutazione del “sentiment” di ogni singolo tweet.
L’esperimento realizzato dai ricercatori del Social Computing Lab ricorda in qualche modo quanto viene già fatto con cosiddetti “mercati predittivi” e in particolare con l’Hollywood Stock Exchange, nato appunto per prevedere l’andamento al box office degli ultimi titoli hollywoodiani. Come spiegava qualche tempo fa Davide Bennato in occasione del secondo Romecamp, i predictive markets “sono una tecnica che sfrutta una serie di applicazioni Internet progettate per sfruttare l’intelligenza collettiva degli internauti al fine prevedere il futuro di alcuni eventi”.
La differenza con l’esperimento di Palo Alto sta nel fatto che quest’ultimo non richiede una partecipazione volontaria degli utenti, ma ne analizza a posteriori il contributo spontaneo e inconsapevole attingendo a quella stessa “saggezza delle masse” di cui parla James Surowiecki nel suo arcinoto Wisdom of Crowds. Saggezza dispersa in milioni e milioni di tweet.
Una sorta di “crowdsourcing della veggenza” che presto potrebbe essere sfruttato per predire (o tentare di predire) qualsiasi cosa, dal successo di un determinato prodotto al risultato delle prossime elezioni e che, nel caso dell’esperimento condotto dal Social Computing Lab, è stato paradossalmente reso possibile a sua volta sempre dal crowdsourcing. Per impostare gli algoritmi su cui si basa il software di valutazione usato nell’esperimento di Palo Alto, i ricercatori si sono basati su risultati di un’analisi a campione realizzata da “veri” esseri umani assoldati attraverso Mechanical Turk, il servizio di crowdsourcing realizzato da Amazon.
Quasi a voler ribadire che, se anche un domani saremo capaci di predire il futuro osservando i social network, tutto questo sarà possibile grazie agli utenti che abitano la rete prima ancora che alle tecnologie di cui essi dispongono.
Il centro della rete di domani – i veri “veggenti” – sono insomma ancora una volta le persone.
Risorse:
Scarica il pdf Predicting the Future With Social Media (in inglese)