Per Chris Anderson, chief editor della rivista statunitense Wired, chiedersi come gestire l’approccio dei figli ad Internet è un «gran bella domanda per la quale, come tutti i genitori, non ho una risposta soddisfacente. Tutti i miei figli hanno meno di dieci anni e mia moglie, che odia la tecnologia, non gradisce troppo che usino il computer. So che è abbastanza ironico, essendo io il direttore di Wired, ma è così.
Naturalmente amo la tecnologia, ma amo di più mia moglie e quindi abbiamo trovato un compromesso: tendiamo a controllore e limitare molto l’uso di Internet da parte dei nostri figli. Per esempio, lasciamo che usino Google solo in modalità “safe search”, non permettiamo che frequentino MySpace o World of Warcraft e facciamo in modo che entrino solo in social network adatti ai bambini, come “Club Penguin”.
Ciò detto, trovo anche molto interessante il fatto che a scuola insegnino loro ad usare Wikipedia per iniziare una ricerca, ma anche e soprattutto che impongano loro di cercare sempre una seconda fonte, in puro stile giornalistico, per verificare le informazioni. In questo modo Wikipedia non è più la fine della ricerca, ma solo l’inizio.»
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Questa breve intervista è parte dello speciale “Bambini a più dimensioni” pubblicato su Nova24 del 14 maggio. Per consultare il resto dell’inchiesta, segui i link di seguito
Vedi anche:
– Il pezzo d’apertura dello speciale “Bambini a più dimensioni”
– David Weinberger: “Educare i figli a discernere il vero dal falso”
– Dave Sifry: “Tutto resterà per sempre documentato in Rete”
– Yossi Vardi: Dare ai giovani accesso alla rete e un codice etico per gestirla
– Doc Searls – Tenere i bambini lontano dalla tecnologia il più a lungo possibile
– Joi Ito – Non dobbiamo creare analfabeti digitali
– Maryssa Mayer – Internet porta in dote più benefici che rischi
– Marten Mikos – Lasciare che i figli imparino ad affrontare i problemi da soli