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Italiani, popolo di navigatori (via mobile)

Nello stivale invaso dagli smartphone, l’accesso alla Rete delle reti avviene sempre più spesso lontano dal classico Pc. L’ultimo rapporto pubblicato da Nielsen descrive infatti un Paese dove imperterrita “continua a crescere la navigazione da mobile” e dove, nell’ordine:

– Gli utilizzatori di smartphone hanno superato i 20 milioni e il sorpasso sui telefoni tradizionali è imminente (più 52% rispetto allo stesso periodo del 2010, ovvero 7 milioni in più);
– Tra i sistemi operativi, forte crescita di Android, che in un anno triplica la quota di mercato;
– cresce costantemente il numero di individui che accedono ad Internet dal proprio cellulare: 13 milioni a inizio 2011, il 34% in più rispetto allo stesso periodo del 2010 e oltre 5 milioni in più rispetto al primo trimestre 2009;
– “I nuovi utilizzatori di smartphone si distribuiscono anche in quelle fasce della popolazione tipicamente meno coinvolte e meno digitalizzate: crescono infatti le donne, che arrivano al 44% del totale (+5 punti percentuali) e aumenta l’età media dei possessori di smartphone, che passa dai 40,4 anni di inizio 2010 agli attuali 43,3 anni”;

Insomma, nel paese dove la penetrazione dei telefoni cellulari supera di gran lunga il 150%, il vero driver per la diffusione di Internet e la sua adozione da parte di milioni di persone appare essere (e forse è logico che sia così) la crescente diffusione degli smartphone.

Lo spiegava poco tempo fa Mauro Sentinelli, quando durante il suo intervento al Mobile & Wireless World 2011 ha affermato che siamo di fronte a un cambiamento epocale: un momento storico in cui il numero di persone che approcciano la rete per la prima volta attraverso dispositivi mobili supererà (se non è già accaduto) quello di chi lo fa da pc.

Se a questo aggiungiamo poi che tale fruizione spesso passa per app, appare chiaro quanto nuovo e complesso sia lo scenario che ci troviamo di fronte e quali sfide debba affrontare chi di mestiere si occupa di pensare, progettare e realizzare servizi e prodotti per il web.

Siamo sull’orlo di un mutamento radicale, culturale ancorché tecnologico, la cui portata e le cui conseguenze sono tutte ancora da stabilire, ma che di certo ci riguarda tutti, nessuno escluso. In special modo coloro che, come me, si occupano di comunicazione a 360 gradi.

Volendo prendere ad esempio anche solo la comunicazione politica – divenuta per me assai importate negli ultimi tempi – mi torna infatti alla mente l’intervista con Sam Graham-Felsen, ex blogger di Barack Obama, che sul tema mi disse alcune cose illuminanti:

«La prima volta che ho fatto attivismo politico, ho dovuto guidare per due ore e andare in un altro Stato, – racconta – dove mi hanno dato un foglio, una penna e un telefono per chiamare potenziali elettori. Nel 2008 potevo lavorare comodamente nella mia stanza da letto, dov’ero vincolato da una connessione di rete, mentre nel 2012 credo che il più vasto cambiamento verrà dall’affermazione del mobile, e consentirà alle persone di fare attivismo ovunque esse si trovino». Un domani ormai prossimo potremo ad esempio disporre di applicazioni per smartphone che, sfruttando servizi di geolocalizzazione come Foursquare, «sapranno avvisarci che a cento metri dal punto in cui ci troviamo abita un elettore indeciso e interessato a saperne di più sul nostro candidato, dandoci quindi la possibilità di scegliere se andare a bussare alla sua porta e raccogliere dati preziosi». Dati che, manco a dirlo, inseriremo in un database in tempo reale tramite una connessione mobile.

Nel bene e nel male, siamo sull’orlo di una rivoluzione. Voi siete pronti?

—–

Post Scriptum: nel caso dovesse interessarvi, il rapporto Nielsen contiene anche alcuni gustosi dati sulla penetrazione nel mercato dei vari sistemi operativi mobili. Eccoli di seguito:

– Symbian di Nokia mantiene un’ampia leadership ma negli ultimi sei mesi registra un calo che lo porta al 68% di quota di mercato;
– L’Apple iPhone OS continua a crescere (+29,6%) raggiungendo una quota dell’11%;
– Android OS vede più che triplicare la propria quota di mercato in 6 mesi, passando dall’1,8% al 7,4%;
– Perdono invece terreno Windows Mobile, in attesa degli effetti della partnership con Nokia, e Blackberry OS, che si attestano entrambi sotto il 5% di quota;

Infografica: se il like fosse un voto, chi vincerebbe le Amministrative 2011?

Stefano ha avuto una bella idea: con le Amministrative 2011 alle porte, si è chiesto: cosa succederebbe se le preferenze accordate dagli elettori ai politici su Facebook – i “like”, insomma – si trasformassero in voti?

Probabilmente uno scenario molto diverso da quello che sarà disegnato dall’esito delle amministrative che proprio da oggi vedono coinvolti centinaia di migliaia di cittadini italiani: De Magistris sbanca a Napoli, Fassino vince di tre lunghezze a Torino, Corticelli arriva con fatica al successo seguito dappresso da Bernardini, Zedda vince a Cagliari, Pisapia trionfa a Milano.

I responsi di Facebook hanno qualche validità per predire i reali risultati elettorali? Sicuramente no, ma sono un buon indicatore della capacità dei candidati di “essere” online ed aprirsi al dialogo con gli utenti. Non è un caso che candidati meno noti e meno presenti nei canali di comunicazione tradizionale abbiano su Facebook più sostenitori di nomi blasonati della politica italiana. Oggi l’ago della bilancia – quanto a capacità di influenzare gli esiti elettorali – pende ancora pesantemente verso i media mainstream, ma in un futuro non troppo lontano il ruolo degli strumenti conversazionali è destinato a crescere d’importanza. La rete fornisce gli strumenti per restituire alla politica quella dimensione di dialogo e di confronto che si è inesorabilmente persa con la televisione. Gli elettori pian piano inizieranno a capirlo. E cominceranno a dare un peso sempre maggiore alla disponibilità al dialogo dimostrata dai candidati. Una disponibilità al dialogo che non può e non deve fermarsi alla richiesta del voto.

Il risultato è una interessante infografica che trovate dopo il salto:

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Obama e la rete, nel bene e nel male – #ijf11

nova24_pg22_Graham-felsen_sifry“It begins with us”. Con un claim di sicuro effetto, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha lanciato online la campagna per il suo secondo mandato, ben venti mesi prima delle elezioni 2012.

Quali i segreti delle straordinarie ascesa e vittoria che hanno caratterizzato le ormai storiche elezioni del 2008? Quali le sfide e gli ostacoli che l’attuale presidente USA deve affrontare nel rivolgersi di nuovo ai suoi supporter online (che, secondo molti osservatori, avrebbe “trascurato” dopo essere stato eletto)?

Ne abbiamo parlato con Sam Graham-Felsen, che nel 2008 di Obama fu il Chief Blogger, e con Micah L. Sifry, fondatore di Techpresident.com e del Personal Democracy Forum, che ha condiviso con noi la sua visione fortemente critica del “miracolo” Obama. Due interviste che trovate oggi, 14 aprile 2011, su Nova24 – IlSole24Ore a pagina 22.

Di questo e di molto altro parleremo ancora sabato prossimo al Festival del Giornalismo di Perugia, durante un panel intitolato “L’informazione politica nell’era dei media sociali” al quale parteciperanno gli stessi Sifry e Graham-Felsen insieme con Stefano Epifani, Antonio Sofi e Dino Amenduni.

Nel caso, ci vediamo alle 18 presso la Sala dei Notari.

#ijf11 – Un panel internazionale per parlare dell’informazione politica nell’era dei media sociali

logo_ijf11Ormai manca poco all’inizio del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia. Il giorno dopo la conferenza stampa di presentazione, ancora non ho finito di leggere il vasto e articolato programma della conferenza: 60 pagine di eventi, panel, workshop, presentazioni dove figurano nomi di rilievo del panorama giornalistico e informativo nazionale e internazionale.

Personalmente, ho dato il mio piccolo contribuito organizzando un panel intitolato “l’informazione politica nell’era dei media sociali”, tema assai caro a noi di Info. Di seguito il testo di presentazione ufficiale dell’incontro corredato di short-bio dei relatori, tra i cui nomi figurano anche due ospiti internazionali come Sam Graham-Felsen, ex blogger di Obama, e Mica Sifry, fondatore di TechPresident e del Personal Democracy Fordum (Pdf):

Internet e i potenti strumenti di comunicazione che essa porta in dote stanno cambiando l’informazione politica. La trasformano favorendo l’emersione di nuove fonti e di nuovi attori, determinando la frammentazione dei messaggi, costringendo politici, attivisti ed elettori stessi a venire allo scoperto per confrontarsi alla luce del sole.

Siti web, blog e social network site costituiscono insieme quel real-time web che, grazie a potenti e semplici meccanismi di sharing, abilita e stimola la condivisione e quindi la circolazione delle informazioni, mettendo in crisi metodi consolidati per la creazione e gestione del consenso e disintermediando la possente macchina della comunicazione tradizionale.

Come cambia l’informazione politica nell’era dei media sociali? Quali sono le sfide che la politica deve affrontare per restare al passo della rivoluzione in corso? Quale ruolo e quale futuro per i media tradizionali? E ancora, in Italia a che punto siamo?

A queste e ad altre domande proviamo a dare una risposta con l’aiuto di:

Sam Graham-Felsen, già chief blogger della campagna presidenziale di Barack Obama. Successivamente ha lavorato come Director of Strategic Planning presso Blue State Digital, una delle principali aziende americane nel settore del digital marketing. Proprio per BSD, è stato consulente per diverse organizzazioni tra cui la Croce Rossa Americana, Partners in Health, la Tony Blair Faith Foundation, il National Geographic, il Metropolitan Museum of Art, la Tate Modern e ancora il comitato olimpico statunitense.

Micah L. Sifry, co-fondatore ed editor del Personal Democracy Forum (PdF), cui fanno capo un sito d’informazione e una conferenza annuale su come la tecnologia sta cambiando la politica. Sifry è anche editor di TechPresident, blog collettivo del PdF che racconta “come le campagne politiche fanno uso del web e come il web fa uso delle campagnie politiche”.

Stefano Epifani, titolare della cattedra di tecnologie applicate alla comunicazione alla Sapienza, Università di Roma. È stato direttore scientifico del Master Universitario “Knowledge.com” ed ha insegnato Economia dell’Innovazione. Esperto di sistemi di gestione della conoscenza, si occupa di information design e studia l’impatto dei social network e delle tecnologie di rete nei diversi contesti della comunicazione. Giornalista e consulente di direzione, ha fondato Info srl nel 1998. Tra le principali pubblicazioni: Internet per chi scrive (Gruppo Editoriale Jackson, 1995); Business Community (Franco Angeli, 2003), Decidere l’Innovazione (Sperling & Kupfer, 2008).

Antonio Sofi, autore televisivo e giornalista, consulente politico e sociologo della comunicazione, docente universitario e formatore. Blogger dal 2003, è esperto di social network e nuovi media. Da settembre 2010 è autore del programma televisivo Agorà, in onda ogni mattina su Rai Tre e condotto da Andrea Vianello, e responsabile dello spazio dedicato alla tv (politica) del giorno prima. Dal 2009 dirige Webgolnetwork.com, agenzia di consulenza e comunicazione – con cui segue vari progetti sul web per politici, aziende e pubblica amministrazione.

Dino Amenduni, responsabile nuovi media e consulente per la comunicazione politica di Proforma. È stato coordinatore di EmiLab, comitato elettorale under 30 a sostegno della candidatura di Michele Emiliano a sindaco di Bari (ottobre 2008 – giugno 2009). Dall’ottobre 2009 è il coordinatore dello staff social media di Nichi Vendola. È giornalista, blogger sul Fatto Quotidiano e tra i fondatori di Quink, collettivo di adbusting e satira..

Se desiderate partecipare, l’appuntamento è per sabato 16 aprile a Perugia, alle ore 18 nella splendida “Sala dei Notari”.

Nel caso, ci vediamo lì.

Risorse:

– Il sito ufficiale del Festival Internazionale del Giornalismo 2011

– La brochure del programma (consultabile su issuu.com) e la pagina online

– La presentazione del panel “L’informazione politica nell’era dei media sociali” sui sito del Festival

– La pagina Facebook di Vox Politica (dove pubblicheremo notizie e aggiornamenti relativi al panel)

– Il sito del http://personaldemocracy.com/europe#mce_temp_url#

Barak Obama: la comunicazione politica passa per i videogiochi

Dal momento che questo blog si occupa di comunicazione attraverso i nuovi media, consentitemi una breve escursione in due settori fino a ieri lontani tra loro e oggi improvvisamente, coincidenti: la politica e il mondo dei videogiochi.

Il destro me lo dà il solito, eclettico Barak Obama che, dopo essere diventato il re di Facebook, ora parte alla conquista dei 10 swing states (gli stati americani incerti sul voto) con una campagna di comunicazione politica del tutto nuova e, francamente, inattesa: l’in-game advertising.

L’argomento non è nuovo ai lettori di Blogs4biz: in passato ho fornito vari esempi per documentare la pratica, sempre più diffusa e remunerativa, di inserire comunicazioni pubblicitarie nei mondi virtuali dei videogiochi.

Bene, sappiate allora che il vulcanico candidato democratico sarà presente con le sue inserzioni, principalmente sotto forma di cartelloni outdoor, nei seguenti giochi: Madden NFL ’09, Burnout Paradise, NASCAR 09, NHL 09, NBA Live 08, Need For Speed: Carbon, Need For Speed: ProStreet, NFL Tour, and Skate.

Tutti i titoli, peraltro assai popolari tra i video giocatori, sono distribuiti da Electronic Arts e si rivolgono ad un pubblico la cui età va dai 18 ai 34 anni. La campagna è partita lo scorso 6 ottobre e continuerà fino al 3 novembre, giorno prima delle elezioni, interessando gli stati di Colorado, Florida, Iowa, Indiana, Montana, North Carolina, New Mexico, Nevada, Ohio e Wisconsin.

Quando si dice cogliere le opportunità di comunicazione insite nelle nuove tecnologie.

In tutte le nuove tecnologie.

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